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Italiani a Praga: Luca Vannucci, direttore del Laboratorio di Immunoterapia

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Questa settimana Italia Praga One Way incontra Luca Vannucci, direttore del Laboratorio di Immunoterapia all’Accademia delle Scienze Ceca a Praga

Oggi (2020) Luca Vannucci è direttore del Laboratorio di Immunoterapia all’Accademia delle Scienze Ceca a Praga.

Come mai ti sei trasferito a Praga?

A Pisa nel 1994, avevo sviluppato un nuovo modello sperimentale per studiare alcuni tipi di cancro. Alla fine di quell’anno incontrai il Professor Miloslav Pospíšil – fondatore e direttore del Laboratorio di Immunità Cellulare Naturale (LICN) all’Accademia delle Scienze Ceca a Praga (AVCR), che era stato invitato dall’Università di Pisa a presentare risultati di sue ricerche. Pospíšil cercava un modo per testare le sue scoperte immunologiche sui tumori. Ci conoscemmo, si discusse delle ricerche che ciascuno stava facendo, ci siamo scambiati un po’ di idee. Dopo circa un mese ricevetti l’invito per andare nel suo Laboratorio come visiting professor a stabilire il mio modello sperimentale che era stato selezionato come il più idoneo per gli studi che Pospíšil stava conducendo. A febbraio 1995 venni per la prima volta a Praga a lavorare all’AVCR, visitando l’Istituto di Microbiologia tre volte all’anno. Nel 1999 mi trasferii a Praga per seguire un programma più complesso che partiva in quell’anno. Nel 2006 sono diventato ricercatore effettivo all’Accademia delle Scienze, dopo avere chiuso il mio rapporto di lavoro come chirurgo oncologo all’Università di Pisa. Ho preso qui il PhD in immunologia e dal 2009 sono stato nominato direttore di laboratorio, diventato nel 2012 Laboratorio di Immunoterapia (LIT).

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Di che cosa si occupa in concreto il Laboratorio di Immunoterapia?

Le ricerche del Laboratorio sono ad uno stadio molto avanzato per quanto riguarda le ricerche sul cancro e soprattutto per l’elaborazione di un sistema di prevenzione dei tumori. Il LIT ha fatto notevoli progressi nell’osservazione dei mutamenti nelle strutture dei tessuti causate da alterazioni immunitarie nelle fasi immediatamente precedenti alla degenerazione tumorale. Tali studi sono volti alla valutazione di fattori determinanti lo sviluppo dei tumori in modo da capire quali siano le condizioni che aumentano il rischio di malattia. Il fine, ovviamente è quello di elaborare un sistema di prevenzione dei tumori.

Quante persone conta il Laboratorio?

L’importanza dei risultati raggiunti dal Laboratorio ha fatto sì che il collettivo del laboratorio si sia esteso nel corso degli anni e sia giunto ormai a 9 membri, attualmente Vannucci, 1 giovane ricercatore, 1 dottore emerito, 2 tecniche di laboratorio , 3 dottorandi e 2 laureandi, provenienti non solo da Italia e Repubblica Ceca ma da varie parti dell’Europa.

Avete collaborazioni a livello internazionale?

Da anni intercorrono importanti relazioni con Stati Uniti, Israele, Spagna, Germania e Italia. In Italia sono attivi progetti con il Cnr di Roma, Napoli, con l’università dell’Aquila, La Sapienza di Roma e l’Università di Pisa. Importante e’ l’inserimento nel network di ricerca europeo Cost Td 1301 Mimed, che riunisce 16 nazioni e 119 ricercatori provenienti da Ue, Israele, Russia e Turchia. I risultati del LIT sono apprezzati a livello internazionale, come testimoniano i miei interventi presso il Centro Nazionale per il Cancro di Heidelberg, il National Cancer Institute of United States e l’Istituto Humanitas di Milano, e la partecipazione come esperto al consiglio scientifico del Centro Nazionale Tumori Francese a Parigi. Per quanto riguarda la Repubblica Ceca i nostri maggiori partner attuali a livello di ricerca sono l’Istituto di chimica macromolecolare presso Avcr e la Facolta’ di Elettrotecnica dell’ Universita’ tecnica di Praga.

La ricerca è più sviluppata qui o in Italia?

La ricerca in Repubblica Ceca è al passo con l’Europa, e ancora offre qualche maggiore possibilita’ che l’attuale situazione italiana. Tuttavia anche qui i problemi dei tagli alla scienza si sono fatti sentire. Si tratta di un paese con centri molto qualificati e leader per quanto riguarda le nanotecnologie, non solo a livello medico, nel nostro caso sono particolarmente utili i traguardi raggiunti dal paese nel campo della diagnostica tumorale tramite nanotecnologie (Teranostica).

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Come si sostiene il LIT?

A livello finanziario, il centro è sostenuto da fondi pubblici della Repubblica Ceca, che come molti dei paesi Ue, a seguito della crisi economica del 2007 ha drasticamente ridotto i contributi destinati alla ricerca. I finanziamenti, tuttavia, non sono sufficienti a sostenere i costi attuali della ricerca e a permetterne uno sviluppo veloce. Il livello della ricerca in Repubblica Ceca è altissimo ma fatica a sostenersi con i fondi pubblici che la sostengono. In questo contesto il supporto privato e’ diventato essenziale. Per quanto riguarda il nostro laboratorio, abbiamo la possibilità di usufruire di diversi finanziamenti da parte di privati Italiani e Cechi. Ad esempio, tra i primi va ricordata l’Associazione Rusconi di Varese, Unicredit, Torino-Praga Invest, Italinox, Paul’s Bohemia, Manghi CZ, Architectural Consulting, e tra i secondi FK Banik Most, Pragogastro, Abner, Posad Steel, CONTAS CZ. Rilevante il sostegno che ci viene dall’ Ambasciata d’Italia a Praga e dalla Camera di Commercio e dell’ Industria Italo-Ceca.

Parli ceco? serve sapere il ceco per vivere a Praga o Repubblica Ceca?

Da visitatore occasionale serve solo sapere le parole più comuni per sbrigarsela nei convenevoli e nelle piccole cose. Poter parlare abbastanza bene il ceco è importante se si vuole instaurare rapporti non formali con le persone dentro e fuori l’ambiente di lavoro. Poi se uno ha attività manageriali in una struttura ceca, ovviamente la conoscenza della lingua diventa necessaria. Non è facile ma comunque possibile.

Qual è il tuo rapporto coi cechi?

Buono e senza problemi particolari, sia dentro che fuori l’ambiente di lavoro. In questo, secondo me, vale anche il tipo di approccio da cui deriva l’interazione con le persone. Per parte mia, uso sempre lo stesso approccio in tutto il mondo e con chiunque: rispetto, semplicità, gentilezza, disponibilità, cercare di capire la psicologia e le motivazioni delle persone per capirne anche il tipo di reazioni e di modi di fare, curiosità e familiarità quando possibile. Ho visto che questo approccio ha sempre portato risultati positivi, in tempi brevi o lunghi che siano (fra i vari, sul lavoro, la rielezione con votazione nazionale ad un terzo mandato come consigliere nazionale della Società di immunologia Ceca – detengo ancora il primato e il privilegio di essere l’unico non-ceco eletto in questa Società dalla sua creazione).

Robert Fripp o Peter Hamil?

Beh, Robert Fripp: geniale. Ma Peter Hammill non mi dispiace.

Com’è la tua situazione attuale? E quella del centro ricerche?

L’Istituto di Microbiologia è uno dei maggiori centri di ricerca in CR. Il know-how è elevato, facciamo però fatica a far tornare i conti tra una ricerca di alto livello e una disponibilità finanziaria che rimane limitata. Al presente, la mia situazione è di essere ancora il direttore del Laboratorio di Immunoterapia e ho il compito di indirizzare la ricerca scientifica svolta dai miei collaboratori, che sono per lo più molto giovani e quindi da stimolare con attenzione; devo occuparmi poi di maneggiare le burocrazie del laboratorio, essere presente a livello nazionale ed internazionale tramite pubblicazioni scientifiche, partecipazioni a congressi, eventi scientifici organizzati da noi a Praga (es. nel 2017 il meeting internazionale su Immunoterapia e Immunomonitoring dei Tumori) e ricevere nel mio Laboratorio studenti e ricercatori stranieri per stage o per esperimenti programmati in comune. Infine, c’è bisogno di trovare finanziamenti da sponsor e benefattori che possano integrare il gap piuttosto ampio tra fondi pubblici disponibili (limitati) e costi reali (elevati) di mantenimento del Laboratorio. Le ricerche continuano nella linea di approfondire la comprensione delle condizioni che alterano la risposta immunitaria contro i tumori là dove il tumore insorge, cercando di sviluppare nuove terapie più efficaci.

Se volete maggiori informazioni o siete interessati a fare una donazione al Laboratorio, potete visitare il sito ufficiale a questo link


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Tiziano Marasco
Tiziano Marascohttps://www.tizianomarasco.com
Il Vojvoda | Friulano di nascita, parla 9 lingue e scrive in 4 alfabeti. Ha studiato metallistica all'università di Hedlund e seguito le lezioni del professor Krull. Alimenta la fiamma di Trockij, si è stabilito a Praga nel 2011. All'epoca stava fuggedo dalla Russia, dove aveva tentato di sabotare la rielezione di Putin. Riparato a Vienna ha provato a convincere gli austriaci a riprendere le loro terre, stabilendo però il parlamento al Karlmarxhof. Fallito anche questo tentativo, si è stabilito a Praga dove lo aveva invitato il suo amico Egon Bondy. Potete trovarlo a Žižkov travestito da Major Zeman. Per italia praga one way fa il favellatore di lingua ceca e riceve mezzo chilo di halušky al mese (con la bryndza e la slanina, mica quelli coi crauti).
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