Il Fondo Monetario Internazionale organizza i paesi in base al pil pro capite, l’Happiness Report invece li ordina per “livello di felicità”. E la Repubblica Ceca ha raggiunto posizioni alte in entrambe le classifiche.
Per la prima volta nella storia, il pil pro capite a parità di potere d’acquisto della Repubblica Ceca ha sorpassato Italia e Spagna. A dircelo è un report stilato nel 2020 dal Fondo Monetario Internazionale.
Altri dati interessanti sono emersi dal World Happiness Report, che dal 2012 si occupa di classificare i paesi in base al grado di felicità e qualità della vita della popolazione. Quest’anno la Repubblica Ceca si è collocata al 16esimo posto, superando per la prima volta Francia e Gran Bretagna.
Un’analisi di questi report è stata condivisa da Lukáš Kovanda, economista della Trinity Bank e membro del Consiglio Nazionale Economico del Governo Ceco. E, poco dopo, il tutto è stato ripostato da Babiš, che ha colto l’occasione per “congratularsi con i cittadini cechi” su twitter (di tweet dei cechi che si congratulano con Babiš, invece, non ne abbiamo ancora visti).
La ripresa dopo la pandemia
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, lo scorso anno la crescita del PIL nella Repubblica Ceca è scesa del -5,6%. Questo a causa degli effetti economici del covid-19.
Tuttavia, il FMI prevede una crescita del PIL ceco del 4,3% nel 2021, il che rappresenterebbe un incremento maggiore rispetto al 2018 o 2019.
Il tasso di inflazione ceco, basato sui prezzi dei beni di consumo, è aumentato del 3,2% nel 2020. Un “record” che non si raggiungeva da otto anni. Ma si prevede che nel corso del 2021 si torni a un più modesto 2,3%.
Il Fondo Monetario Internazionale prevede in Italia e Spagna rimbalzi economici simili a quelli della Repubblica Ceca, senza però dimenticare che le due nazioni sono state colpite più duramente dalla crisi. L’Italia ha visto un calo della crescita del PIL dell’8% nel 2020, mentre la Spagna dell’11%.
E per quanto riguarda la “classifica della felicità”, Kovanda è riuscito a condensare la portata di un tale risultato con un semplice paragone con la ČR di un tempo.
“Se qualcuno nel novembre 1989 avesse detto che entro trent’anni i cechi sarebbero stati complessivamente più felici dei francesi – non solo economicamente ma anche prendendo la società nel suo insieme – sarebbe stata considerata fantascienza“.
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