Dell’Epopea slava (Slovanská Epopéj) di Mucha avevo parlato già nella vecchia Italia Praga One Way, purtroppo non ero però riuscito a recuperarlo dopo i 2 anni di inattività. Ora rimetto mano al tema.
L’epopea slava è un ciclo di 20 grandi tele dipinte dal pittore ceco Alfons Mucha tra il 1910 e il 1928. Il ciclo raffigura la mitologia e la storia dei cechi e di altri popoli slavi. Nel 1928, dopo aver finito il suo lavoro, Mucha ha ceduto il ciclo alla città di Praga a condizione che la città costruisca un padiglione speciale per esporla. Prima del 2012, l’opera faceva parte della mostra permanente presso il castello di Moravský Krumlov (che tra l’altro vi fa notare che, se un posto ha “český” nel nome, di solito c’è sempre anche la sua variante morava – vedi anche Moravské Budějovice, Moravská Třebová, Moravský Brod, ecc.).
Nel 2012 tutte le 20 opere sono state spostate ed esposte a Veletržní Palác (Galleria Nazionale di Praga). Alfons Mucha ha trascorso molti anni a lavorare sul ciclo, che ha considerato il lavoro più importante della sua vita.
Mucha svolse gran parte dei lavori al castello di Zbiroh. Nel 1919, un primo gruppo di undici tele, ormai completate, fu esposta al Klementinum. Nel 1928 il ciclo completo fu esposto a Vystavíště.
Non mi è mai stato chiaro il motivo, tuttavia Mucha ha commesso gravi errori tecnici durante la realizzazione dell’epopea slava (e CG può passare a pontificare, sarei lieto di saperne di più). In particolare, l’artista ha mischiato colori solubili in acqua (tempere) e colori ad olio. Se la pratica non è fatta con un minimo di metodo, la diversa natura chimica dei tipi di colori fa si che quelli più elastici (gli oli) corrodano le tempere.
Sicché lo stato di degrado di diverse tele fu evidente già quando Mucha era ancora vivo, oggi l’Epopea Slava deve essere esposta in luoghi estremamente bui.
Ecco i 20 dipinti (con qualche piccola spiegazione).
1. La preistoria Slava
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