Per far fronte all’emergenza covid sono state usate più di 1.000 miliardi di corone. Gli esperti però criticano l’operato del governo: le misure anti-crisi sono arrivate troppo tardi.
Per sostenere l’economia durante le fasi salienti dell’emergenza covid, lo Stato ha investito circa 1.150 miliardi di corone, ovvero il 20,8% del PIL ceco. Questi dati sono emersi il 10 giugno, quando il ministro delle Finanze Alena Schillerová ha discusso nel dettaglio tutte le misure anti-crisi adottate dal governo.
Alcuni economisti hanno però criticato l’operato del ministero, che ad aprile aveva stimato un calo del PIL del 5,6% mentre adesso è chiaro che il declino economico sarà superiore.
Ad inizio maggio, secondo il ministero delle Finanze, il totale dei fondi impiegati per il sostegno finanziario ammontava a 1.130 miliardi di corone (pari al 20,4% del Pil).
Recentemente il ministero ha aumentato i finanziamenti per il supporto diretto, arrivando a una cifra di 271,1 miliardi di corone (4,9% del Pil) mentre prima erano 255,2 (4,6% del PIL).
Fino al 22 giugno, sono stati spesi 88,4 miliardi di corone per fornire supporto economico in relazione alla pandemia. Gli aiuti diretti ai cittadini e alle industrie ammontano 56,7 miliardi di corone; ci sono state altre spese coperte con le riserve dei budget governativi per 16,4 miliardi di corone e il volume dei prestiti che sono stati supportati è pari a 15,3 miliardi di corone.
Il ministero delle Finanze si occuperà di aggiornare regolarmente questi dati, pubblicando mensilmente un riepilogo del budget statale.
Schillerová ha voluto aggiungere che, se messa a paragone con altri paesi, la Repubblica Ceca non sta gestendo male la situazione. Il ministro ritiene che il budget usato per il sostegno diretto sia stato uno dei più alti in relazione al Pil, subito dopo quello impiegato dalla Germania.
Eppure, da alcune analisi è emerso che l’assistenza fornita dalla Repubblica Ceca è la più scarsa in termini di differita delle tasse e remunerazioni tra le nazioni con cui è stata paragonata, e la quarta in classifica per quanto riguarda i regimi di garanzia.
Parlano gli esperti: “troppo poco, troppo tardi”
Secondo gli economisti di Patria Finance (una delle piattaforme di consulenza e trading finanziario più importanti della ČR) usare il 15,4% del PIL sotto forma di garanzia statale per i prestiti è “un’idea che non sta né in cielo né in terra”. “Anche se i programmi COVID III e COVID+ dovessero funzionare, quest’anno non vedremo veramente arrivare prestiti per un totale di 800 miliardi di corone”.
Secondo la Banca nazionale (ČNB), in data 12 giugno, ad esempio, erano stati impiegati 17 milioni di corone dal programma COVID III. Erano state approvate le richieste per un totale di 143 milioni di corone. Il totale delle richieste ricevute avrebbe richiesto invece una copertura di 11,9 miliardi. Il fondo garanzia del programma COVID III corrisponde a un totale di 500 miliardi di corone.
Le misure anti-crisi sono state criticate anche dagli economisti della Raiffeisenbank per aver agito troppo lentamente. Secondo loro gli aiuti finanziari che sono stati erogati non corrispondono a quanto era stato promesso inizialmente.
“Sicuramente molte cose si sarebbero potute are meglio. Ma sono convinta che le misure prese per aiutare l’economia siano consistenti e rapide” ha dichiarato il ministro Schillerová. A detta sua, gli errori maggiori sarebbero stati commessi durante i programmi COVID I e COVID II.
Tabella delle misure anti-crisi adottate in relazione alla pandemia di COVID-19 (aggiornata al 10 giugno): |
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Tipologia di sostegno | Percentuale del PIL impiegata |
Investimento in Kč |
Sostegno diretto | 4,9% del PIL | 271,1 miliardi |
Misure sul versante delle entrate | 151,6 miliardi | |
Misure legate alla tassazione (bonus per i liberi professionisti e per le PMI, abolizione delle imposte sulle acquisizioni immobiliari, riduzione dell’IVA eCC.) | 113,5 miliardi | |
Misure in pagamenti premium (sgravi fiscali ai liberi professionisti, programma Antivirus C) | 36,6 miliardi | |
Altro | 1,5 miliardi | |
Misure sul versante delle uscite | 119,5 miliardi | |
Sanità (incremento di pagamenti per le assicurazioni statali, salari, equipaggiamento protettivo per il personale, apparecchiature mediche, riduzione dei debiti ospedalieri) | 47,1 miliardi | |
Estensione e aumento dell’indennità di assistenza infermieristica, compresi gli infermieri autonomi | 15,4 miliardi | |
Sostegno diretto delle aziende (programma antivirus, prestito COVID I, prestiti PGRLF, programma COVID – affitto) | 41,5 miliardi | |
Altre spese (aumento dei fondi statali per le infrastrutture, sviluppo rurale, silvicoltura, agricoltura, ecc.) | 15,5 miliardi | |
CORREZIONI SULLE ALIQUOTE MENSILI | 0,5% del PIL | 26,7 miliardi |
Rimborsi da dichiarazione dei redditi | 26,7 miliardi | |
Piani di garanzia | 15,4% del PIL | 851,5 miliardi |
COVID II – capacità di garanzia | 20 miliardi | |
COVID III- capacità di garanzia | 500 miliardi | |
EGAP – aumento della capacità assicurativa a 330 miliardi di CZK | 330 miliardi | |
COVID Praga – capacità di garanzia | 1,5 miliardi | |
TOTALE | 20,8% del PIL | 1149,3 miliardi |
Fonte – ČTK
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