Le Teste del Diavolo (Čertovy hlavy in ceco) sono due sculture monumentali, alte circa 9 metri, scavate nella roccia arenaria.
Le Čertovy hlavy si trovano nel paese di Želízy, ad una decina di chilometri dalla cittadina di Mělník, nella regione della Bohemia centrale. Le sculture sono state create dall’artista Václav Levý negli gli anni 1841-1846 e rappresentano, per l’appunto, due teste giganti del diavolo. Levý è uno degli scultori cechi più importanti del diciannovesimo secolo ed altre sue opere si trovano a Praga nella chiesa di San Cirillo e Metodio ed in quella di San Vito.
Le teste sono facili da raggiungere anche se non si dispone di una macchina: si prende uno dei tanti treni da Praga fino a Mělník e poi con il bus 691 si raggiunge la destinazione. Il viaggio con i mezzi pubblici dura approssimativamente 2 ore, con la macchina più o meno 1 ora.
Questo rende la località perfetta per una giornata fuori porta.
L’accesso è completamente gratuito, le teste sono ben visibili già dalla strada sottostante, nel villaggio di Želízy e si raggiungono seguendo il percorso turistico blu (qui lo trovate segnato sulla mappa).
Ci si può arrampicare sopra le teste e da lì avere un ampio panorama della campagna circostante e di Mělník, con il suo castello sulla collina e la centrale elettrica. Se il cielo è terso si riesce a vedere anche la famosa collina Říp.
Foresta di Kokořín
Oltre le teste parte la magnifica foresta di Kokořín (parte dell’area protetta Kokořínsko–Máchův), con un numero infinito di percorsi per camminate e biciclettate ed una moltitudine di rocce arenarie.
Per continuare la camminata nella foresta, seguendo il percorso blu verso sud si può raggiungere la grotta Klácelka, dove si possono osservare altri rilievi sulla roccia di personaggi cechi noti. Troviamo, per esempio Jan Žižka (leader militare hussita, da cui deriva il nome del quartiere Žižkov a Praga) e Prokop Holý (detto Prokop il Grande, altro generale hussita). Ma ci sono anche simboli della fantasia dalle caratteristiche umane o in forme animali della favola Lišák Ferina (la volpe Ferina) di František Matouš Klácel (da cui prende il nome la grotta).
Dall’altro lato della vallata, sempre seguendo il percorso blu, o tagliando via il percorso giallo, si raggiungono altri rilievi interessanti: Had, un serpente, una sfinge ed Harfenice, una donna con l’arpa.
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