Si è svolta oggi, presso la sede dell’ambasciata italiana a Praga, la presentazione dei lavori di restauro della Cappella italiana (Vlašská kaple nanebevzetí panny Marie). La cappella, parte del Klementinum, si trova in via Karlova nella Città vecchia, esattamente di fronte alla porta del ponte Carlo.
L’ambasciatore Aldo Amati, assieme a Kamila Hálová, interprete ufficiale dell’ambasciata, hanno presentato il punto a cui sono giunti i lavori di restauro dell’edificio, che a causa delle sue condizioni precarie, era diventato un pericolo per i turisti che attraversano via Karlova.
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Ora i lavori di restauro degli esterni sono stati terminati, rimangono da recuperare gli affreschi che decorano il soffitto della cappella e l’imponente organo. L’ambasciatore Amati, in tal senso, ha notato che questi lavori “dovrebbero essere terminati tra 8-10 mesi, e che la cappella dovrebbe essere agibile a giugno”.
La cappella, un edificio di forma ovale manierista con cupola, fu costruita tra il 1590-1597, disegnata da D. Bossi secondo il progetto di O. Mascarina per le esigenze della comunità italiana a Praga, che già al tempo era molto numerosa. Di fatto la cappella, chiusa da 20 anni a causa della precaria condizione strutturale, è proprietà della Repubblica Italiana, elemento che ha complicato molto il processo di restauro, per motivi sia burocratici di coordinamento tra Italia e ČR, che logistici, dovuti alla distanza.
Il primo progetto di recupero era stato presentato nel 2005 dall’allora ambasciatore Radicati, solo con Amati tuttavia i lavori hanno avuto inizio. I costi delle operazioni sono ancora da definire, le stime parlano di 900 mila euro. Alle operazioni contribuiscono (SIAD, Ahrcos, PSN, Univerzální stavební, Generali e Brembo).