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Italiani a Praga: Samuele Nubile, “questa città regala emozioni uniche”

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Italia Praga One Way incontra oggi Samuele Nubile, italiano emigrato in Repubblica Ceca oramai 17 anni fa, dotato di un grande spirito creativo.

Ciao, domanda di rito per cominciare: da quanto sei qui e perché hai deciso di venire a Praga?

Ciao a Voi, questa è sempre una bella domanda e meriterebbe una bella riposta che in effetti avrei, ricca di dettagli ed aneddoti divertenti, ma non siamo qui per annoiare nessuno. In breve, mi trovo a vivere qui a Praga da ormai 17 anni, in realtà ci misi piede per la prima volta quando ero ancora un bambino, durante il comunismo, nei favolosi anni 80. Tornando invece a tempi più recenti, ricordo che un giorno dissi a mio padre di voler partire da solo per fare un viaggio in giro per l’Europa, avevo lavorato tanto e mi ero messo da parte quei pochi soldi sufficienti ad evadere per un po’ (ne avevo davvero bisogno). Così una mattina mi svegliai, andai in stazione centrale a Torino, comprai un biglietto di sola andata per Budapest e da li iniziai a girare l’Europa passando ovviamente anche da Praga che era nel frattempo cambiata tantissimo rispetto a quando la vidi la prima volta. Dopo esser  rientrato in Italia, ho ricominciato a tornare a Praga con assidua frequenza, prima ogni 3 mesi, poi ogni due, poi ogni mese. Alla fine, dunque, mi sono deciso a fare la pazzia, comprai un biglietto del bus con validità di 6 mesi, sapevo che cosi facendo avrei avuto la garanzia di poter rientrare alla base… ebbene, quel biglietto è ancora lì in un cassetto a casa mia, e la base oggi è cambiata perché non è più Torino ma Praga.

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Già che ci siamo: un gran numero di turisti, non solo italiani, tende a paragonare Praga e Budapest? Le ritieni città simili?

Assolutamente sì, ed io sono totalmente innamorato di entrambe. Credo di essere davvero molto fortunato a poter vivere in almeno una delle due e di poter visitare con assidua frequenza anche la seconda, per me sono davvero le due città più belle del mondo. Praga e Budapest hanno tantissime cose in comune e sono entrambe incredibili per quello che è il loro continuo sorprendere, stupire, emozionare. Forse l’unica cosa che ti fa capire la vera differenza è la gente: cechi e ungheresi sono infatti due popoli simili ma allo stesso tempo molto diversi: la cosa che mi piace di entrambi è che sono orgogliosissimi sia delle loro città che delle loro tradizioni; gli ungheresi poi, secondo me, sono più simili a noi italiani, hanno quel temperamento, quella simpatia e soprattutto quella ospitalità che qui a Praga ogni tanto viene a mancare. Praga, se mi concedi il termine, vuole essere un po’ più “fighetta” (concedo, ndr) rispetto alle altre capitali dell’ex blocco socialista e probabilmente lo è davvero, lo si vede già dalla cura con cui sono mantenute le facciate di moltissimi palazzi, mentre invece Budapest tiene ancora quel fascino di città dal grande potenziale non ancora completamente espresso. Aggiungo inoltre, ma è solo una semplice opinione personale, che la vera movida mondiale si trova proprio nella capitale ungherese dove la concentrazione nei locali è sempre massiccia ed attiva dal lunedì alla domenica, cosa che qui a Praga ormai è diventata talmente dispersiva da non essere più cosi divertente come un tempo… entrambe le città sono in grado di regalarti emozioni uniche.

Tu hai fatto diversi lavori. Ci racconti le tue esperienze al Museo del sesso e al K5?

In effetti ho iniziato lavorando in un negozio di scarpe per poi finire a fare il cameriere in un ristorante, il barista in un internet cafè e tantissimi altri lavori fino a finire nelle multinazionali americane. Il lavoro non mi ha mai spaventato, anzi, per me tutto è esperienza di vita, è cosi fu anche per il Museo del sesso e per il K5. Ero giovane, avevo voglia di divertirmi e di trasgredire un po’ le regole, e tutto sommato andò proprio cosi. So che è incredibile ma ricordo che al Museo del sesso iniziai a lavorare ufficialmente come manager il 31 Dicembre 2002 alle 10 del mattino e andando avanti fino alle 23 di sera… e continuai cosi per tutto il resto dell’anno successivo. Forse ero un pazzo ma mi piaceva, mi divertivo e quindi non mi rendevo nemmeno conto di lavorare, sapevo di dare il meglio. Anche oggi, ho un bellissimo lavoro che mi piace, mi diverte e soprattutto non è di routine, quella mi uccide. Sono un creativo, ho bisogno di fare sempre cose nuove.

Quale è il segreto per diventare un t(r)ombeur de femmes in Rep. Ceca?

Io non ho segreti, chi mi conosce bene sa che faccio tutto alla luce del sole. Ecco, forse la spontaneità è proprio l’arma principale verso il gentil sesso. Le donne bisogna sorprenderle e possibilmente farle ridere SEMPRE ed in ogni situazione, la banalità sicuramente non aiuta mentre l’essere se stessi probabilmente fa la vera differenza in molte occasioni. Non credo di essere come mi definisci, sinceramente conosco uomini che hanno molto più successo di me con le donne ma io almeno le ammiro, le ascolto per davvero, le amo e non ne potrei fare a meno, e loro questo lo percepiscono subito, del resto le donne hanno un sesto senso, facciamoglielo usare altrimenti a che serve.

Chi sono le migliori tra russe, ceche, polacche o baltiche?

Ogni donna ha qualcosa di interessante, bisogna solo avere la capacità di trovare quel “qualcosa” in modo da concentrarsi su quello e farlo diventare sempre più piacevole per noi stessi, questo in generale vale per qualsiasi persona e quindi se si vuole stare bene con qualcuno questa è secondo me la tecnica migliore da adottare. Quindi ritornando alla domanda, a me, piacciono tutte le donne e per star davvero bene ho bisogno di parlare con una qualsiasi di esse per almeno 20 minuti ogni giorno, è davvero importante, e non bisogna mai sottovalutare le loro opinioni.  So che a ‘sto punto la mia risposta non vi avrà soddisfatto del tutto ed allora aggiungo: russe insaziabili amanti, polacche per metter su famiglia, ceche e baltiche come buone amiche ma attenzione ad azzardare oltre perché spesso la diversità di cultura è troppa e con il tempo non ci si ritrova su parecchie cose, anche le più banali. A me comunque piacciono molto le ungheresi e mi stupisco che non rientrino nel vostro elenco (non sono della famiglia baltoslava, né di quella indeuropea, ndr). 12027798_972249446150760_3176588210164713418_n

Raccontaci qualcosa della tua attività artistica-musicale.

Qui tocchi la cosa che mi sta più a cuore, la musica. Dunque… Praga, città della musica? Anche per questo sono qui. Nel mio piccolo sono un musicista polistrumentista, nonché compositore, strimpello chitarre (e le colleziono anche), diteggio sui pianoforti senza grandi pretese, mi arrangio come posso su batteria, basso ed armonica a bocca. Non contento dei precedenti strumenti mi sono cimentato recentemente anche nel sax e nella tromba, per ora con scarsi risultati. A parte gli scherzi, ho registrato qui a Praga nel mio studio personale quasi una 50ina di brani che sono contenuti nei miei 4 CD disponibili in streaming e download nei maggiori negozi virtuali di musica online, come cdbay. Amo il busking e quindi ogni tanto mi imbatto in improvvisazioni live per strada con altri musicisti o semplicemente suonando i tanti pianoforti disponibili all’aperto qui a Praga ed a Budapest. Tutto questo comunque lo trovate su Youtube, dove trovate 2 canali miei, sexyspaghetti e samuelenubile con centinaia di video oppure ho una pagina Facebook dedicata alla mia musica dove posto con una certa regolarità. Adoro ascoltare musica dal vivo e quindi almeno 2 volte alla settimana frequento i locali Jazz/Blues di Praga, tipo Jazz Republic, U Malého Glena, Jazzdock. È probabile quindi che mi incontriate in uno di questi piuttosto che all’hospoda sotto casa. Che altro dire, sono stato per quasi 20 anni un socio SIAE, di recente deluso e passato alla BMI americana dove la burocrazia è decisamente meno intasata rispetto alla nostra e vi è più chiarezza negli utili. Sulla musica avrei ancora tanto da dire ma anche in questo caso rischierei di annoiare qualcuno e quindi bisognerebbe forse dedicare un capitolo a parte la prossima volta.

Ritieni la comunità musicale ceca più aperta verso gli stranieri?

Qui in Repubblica Ceca c’è un’ottima tradizione musicale sia jazz che classica, i conservatori locali sfornano giovani talenti, musicisti pazzeschi che sono davvero molto preparati a livello tecnico, molti di essi infatti vincono poi borse di studio importanti per andare a perfezionarsi in quelle che sono le vere università della musica negli States. Essendo quindi loro i primi ad espatriare ed a confrontarsi con nuove culture, li ritengo molto disponibili ed aperti verso tutti gli altri musicisti stranieri. Hanno tanta voglia di imparare ma spesso sono loro che dovrebbero insegnare. Cosa importantissima, se un busker riesce a regalarvi qualche bella emozione con la musica o qualsiasi altra arte, non dimenticatevi mai di contraccambiare con una mancia, del resto loro sono li anche per quello.

Venendo infine alla comunità italiana, noti delle differenze tra chi è arrivato negli anni’90 e all’inizio del 2000 e chi, come noi, è arrivato più tardi?

Decisamente sì, mi ricordo con piacere il primo Italo-raduno organizzato qui a Praga in un piccolo bar italiano a Vinohrady, credo fosse nell’estate del 2002. Eravamo davvero pochi, soprattutto uomini, le poche donne presenti erano le mogli ceche e le fidanzate di alcuni di noi. Era difficile trovare ragazze italiane in giro, oggi invece sono tantissime e questo già fa la differenza sul tipo di arrivi. La comunità italiana presente in Repubblica Ceca oggi si è quadruplicata e non arrivano più i ricchi imprenditori che ormai sono operativi da anni sul territorio, ma arrivano gli umili lavoratori, ragazzi e ragazze giovani che vogliono crearsi un futuro, cosa che in Italia diventa sempre più difficile. Altra cosa interessante è che prima vi era soprattutto una massiccia presenza di italiani del nord, per lo più imprenditori, appunto, mentre oggi invece arrivano in massa da qualsiasi parte d’Italia, non a caso le comunità di Sardi e Siciliani sono divenute davvero enormi.

Quali sono le prime cose da fare, secondo te, per chi si trasferisce in Rep Ceca oggi?

A livello burocratico iscriversi all’Aire e registrarsi alla polizia degli stranieri A parte gli scherzi, trovare un lavoro è la cosa più importante è per fortuna a Praga non è cosi difficile, le possibilità sono tantissime e se uno è pure creativo ed ha tanta voglia di fare allora anche la strada imprenditoriale offre ancora ottime opportunità. Fatto ciò, un paio di ottime birre ceche aiuteranno a fare tutto il resto. Sicuro è che da ste parti non ci si annoia mai, c’è sempre qualcosa da fare, e poi è bella tutta, mica solo. Praga, basta uscire un po’ dalla capitale per accorgersi che le cose belle sono tante ed in ordine sparso.

Altri contatti:
www.facebook.com/samuelenubile
www.samuelenubile.com

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Tiziano Marasco
Tiziano Marascohttps://www.tizianomarasco.com
Il Vojvoda | Friulano di nascita, parla 9 lingue e scrive in 4 alfabeti. Ha studiato metallistica all'università di Hedlund e seguito le lezioni del professor Krull. Alimenta la fiamma di Trockij, si è stabilito a Praga nel 2011. All'epoca stava fuggedo dalla Russia, dove aveva tentato di sabotare la rielezione di Putin. Riparato a Vienna ha provato a convincere gli austriaci a riprendere le loro terre, stabilendo però il parlamento al Karlmarxhof. Fallito anche questo tentativo, si è stabilito a Praga dove lo aveva invitato il suo amico Egon Bondy. Potete trovarlo a Žižkov travestito da Major Zeman. Per italia praga one way fa il favellatore di lingua ceca e riceve mezzo chilo di halušky al mese (con la bryndza e la slanina, mica quelli coi crauti).
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