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Con il conferimento del Premio letterario internazionale Franz Kafka allo scrittore italiano Claudio Magris, in programma giovedì 27 ottobre presso il municipio della Città vecchia di Praga, si chiude il ciclo di eventi organizzato in Repubblica Ceca dall’Istituto Italiano di Cultura e dall’Ambasciata d’Italia in occasione del la XVI edizione della “Settimana della Lingua Italiana nel Mondo”, che si è tenuta anche quest’anno sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Il premio Franz Kafka, patrocinato dal Presidente del Senato della Repubblica Ceca e dal Sindaco del Comune di Praga, viene conferito annualmente da una giuria internazionale di esperti designati dalla Franz Kafka Society, ad un autore tradotto in lingua ceca che si sia distinto per gli alti meriti letterari della sua produzione e per la capacità di coinvolgere e di stimolare il lettore senza considerarne le origini, la nazionalità e la cultura, come testimoniato dall’opera letteraria di Franz Kafka.
Il nome di Claudio Magris si aggiunge a quello di altri celebri scrittori e poeti premiati nelle passate edizioni, tra cui Philip Roth, Ivan Klíma, Harold Pinter, Haruki Murakami, Yves Bonnefoy, Arnošt Lustig, Peter Handke, Václav Havel, John Banville e Amos Oz.
Alla vigilia della cerimonia lo scrittore triestino, accompagnato dalla direttrice della Franz Kafka Society, Markéta Mališová, ha partecipato ad un incontro letterario nella Cappella barocca dell’Istituto Italiano di Cultura, condotto dal direttore del Dipartimento di italianistica dell’università Carolina e studioso di lingue romanze Jiří Pelán.
“Quando mi hanno annunciato il conferimento del premio, credevo che si trattasse di uno scherzo, – ha dichiarato Claudio Magris – non per falsa modestia, ma sentire il mio nome legato a quello di Kafka al tempo stesso mi emoziona e mi onora. Kafka è l’autore che più si
avvicina al mio modo di concepire il mondo e con lui condivido il sentimento che la scrittura è necessaria per vivere, per cogliere il senso della vita”.
“Quello che colpisce è che Kafka, nonostante o grazie alla sua estrema modernità, incarnando tutti i beni e soprattutto i mali dell’uomo contemporaneo, è tra gli scrittori del ‘900 l’unico che abbia realizzato una di quelle grandi opere che danno il senso completo della vita e del sacro. Forse prima di lui solo Dostoevskij – ha aggiunto Magris – ci ha costretto a fare i conti col bene e col male, dopo non c’è nessun altro”.
Durante la serata lo scrittore triestino si è confrontato con il pubblico in sala, tra cui l’Ambasciatore Aldo Amati, affrontando alcune delle tematiche salienti della sua ricerca letteraria, quali il mito asburgico, lo spaesamento, la cultura della diaspora e dell’esilio, i luoghi e i paesaggi quali elementi costitutivi del vissuto personale, la domanda identitaria ossessiva di città simbolo quali Praga e Trieste, la cultura ebraica orientale come tentativo di risposta alle tragedie del mondo.
Testo: Istituto italiano di cultura di Praga
Foto: Francesco Bencivenga
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