Da che mondo è mondo, il disprezzo di chi vive in città nei confronti di chi viene da fuori si esprime anzitutto dando nomignoli ai campagnoli. A Milano ci sono i “Giargiana”, a Trieste i “Furlani”, a Udine i “Di là de aghe”, a Firenze “Quelli portati dalla piena” (dell’Arno, come ci rende noto l’agenzia APA).
Grazie alla medesima agenzia, che ci ha fornito il presente articolo, abbiamo scoperto che Praga e Firenze sono collegate per quanto concerne la nomenklatura di quelli che vengono da fuori. A Praga, infatti, quello che vien da fuori si chiama “Náplava“, ovvero, appunto “alluvione” (dalle città piccole). E viene dal “Vydlákov”.
Con il presente numero di Praghesi Imbruttiti vi insegnamo 10 caratteristiche in base a cui riconoscerli. E notiamo con un certo sgomento che, pur essendo dei Náplava pure noi, molte di queste caratteristiche non le abbiamo. O le abbiamo perse.
1. Nei fine settimana va fuori città
Il vero praghese si gode il fine settimana a casa, dove si cura le nevrosi e scarica lo stress. In estate, a volte anche lui va fuori Praga, così la gente non pensa male. Uno che è cresciuto fuori città, invece, non può resistere al richiamo della foresta, e così torna al suo elemento naturale tutte le volte che può.
2. Vota SPD o un altro partitello oscuro
E per votare, ovviamente, torna al paesello (nella ČR potete votare in qualsiasi collegio, non dovete andare al comune in cui siete registrati).
3. Spettegola al lavoro
Anche se si camuffa dietro al caffé di Starbucks o ai vestiti di H&M, la mentalità provinciale salta sempre fuori. Quando fate un commento su un collega, vedrete che il Náplava tira le orecchie e cerca di sentire tutto. Il giorno dopo il vostro commento sarà sulla bocca di tutti.
4. Considera Praga anche le zone marginali
Fottesega del catasto, delle suddivisioni amministrative, di Praga 11 e Praga 22. Il vero Praghese sa che Praga finisce a Kačerov.
5. Crede che Nusle sia “centro”
“Dipende da cosa ritieni centro, il concetto di centro cambia da persona a persona” è la frase tipica del Náplava. Il centro è Praga 1, punto. Il centro di Praga è solo uno, non è un argomento di discussione.
6. Non si perdono quando escono dalla città
A differenza del vero nativo della capitale, che non ha mai avuto bisogno di uscire da Praga, il nuovo arrivato si orienta molto bene tra orari dei treni, strane tabelle con gli orari delle linee degli autobus e improbabili stazioni in the middle of nowhere.
7. Quando litiga, parte il dialetto
Nelle situazioni di stress salta fuori il vero “io”. Stando anni a Praga, il Náplava riesce a eliminare il proprio accento in favore di quello della capitale, ma quando gli rompete le balle o lo offendete (dandogli del Náplava, ad esempio), partirà il dialetto, nella forma più pura.
8. Sa accendere un fuoco o ha altre abilità utili alla sopravvivenza
In sostanza, sa fare cose per cui il praghese medio chiama un servis al telefono per farsele fare. O manda una mail. O compra un elettrodomestico su Alza.
9. Guida
Il vero praghese non ha la patente, e se ce l’ha è solo per ornamento. Invece, il Náplava sa che è il mezzo di trasporto più comodo (almeno per uscire nel fine settimana).
10. Secondo loro Brno “non è poi così male”
Cosa dicono dei praghesi a Brno? Che sono degli stronzi.
E che cosa dicono a Praga di quelli di Brno? Niente.
Se proprio dobbiamo affrontare l’argomento, il praghese sa che “Brno è un buco nero che divora i sogni della gente e che se al posto di Brno ci fosse il mare, tutti vivrebbero meglio”. Secondo la leggenda, questa frase viene instillata in ogni bambino praghese tramite iniezione nei primi cinque giorni di vita.