Appartamenti megafotonici a Praga 1. Prezzo? 11.000 al mese! Possibile? Certo, è colpa del Coronavirus. La vera domanda a cui non sappiamo dare risposta è però un’altra: questo calo degli affitti sopravviverà alla pandemia?
Difficile dirlo. Un indizio lo abbiamo però. Questi annunci che mettono appartamenti in affitto a prezzi neanche da 2014, ma da 2006, sono tutti a tempo. Chi due mesi, chi tre, mai oltre un anno. La deduzione è ovvia. Tutti questi appartamenti a Praga 1 a prezzi di saldo sono normalmente utilizzati per i turisti e i loro proprietari, rimasti senza clienti, cercano una soluzione per tirare avanti durante la crisi.
Secondo le statistiche, al momento a Praga ci sono 11 mila appartamenti in affitto tramite Airbnb rimasti vuoti. La domanda attuale è zero e nell’ultimo mese non ci sono state nemmeno prenotazioni per i prossimi mesi. Secondo le statistiche fornite da Airbnb, il 99% delle prenotazioni a Praga per il resto del 2020 è stato cancellato.
Un elemento importante è anche il fatto che molti di quelli che affittano ai turisti hanno comprato gli appartamenti con un mutuo. E bene o male quel mutuo andrà pagato. Perché anche se i pagamenti dei mutui saranno congelati dal governo, bisognerà ricominciare a pagare, probabilmente a tassi maggiorati, prima che i turisti tornino. Eccovi spiegati i prezzi di saldo.
Il dopo crisi
Quando la crisi passerà, pensano loro, la situazione tornerà come prima. Nella migliore delle ipotesi vi arriverà un contratto di rinnovo dove con 11.000 corone non pagherete più tutto il 2+1 ma solo una stanza (se va bene). Nel peggiore invece del rinnovo arriverà solo il proverbiale calcione.
Ma siamo davvero sicuri che sia così? Il turismo ripartirà subito? Difficile dirlo. Certo, Praga ha un turismo “da weekend”, non bisettimanale come quello degli hotel sulla riviera romagnola. Quindi quest’estate, ponendo che le frontiere vengano riaperte, qualcuno arriverà. O almeno arriveranno cechi dal resto del paese. Tenendo conto che in estate molti staranno a casa a “far ripartire l’economia”, potrebbe comunque esserci gente che arriverà in autunno o inverno.
La vera questione dunque è quando e soprattutto con che modalità saranno riaperte le frontiere.
È solo una questione di turismo?
Non dimentichiamoci poi di essere in periodo di turbocapitalismo (quando servirebbe invece un capitalismo di Stato o almeno un New deal) e che quindi la mano di Adam Smith ci sculaccia tutti. E se non succederà, ad oggi abbiamo tutti paura che succeda.
Non dimentichiamo nemmeno che Airbnb stava affrontando una leggera crisi anche prima del Coronavirus. Nell’ultimo trimestre del 2019 ha registrato una perdita di 276 milioni di dollari (6,6 miliardi di corone), doppia a quella del trimestre prima.
In risultato di tutto questo, alcuni analisti del settore immobiliare sono portati a pensare che molti degli appartamenti vuoti saranno riconvertiti e i proprietari preferiranno entrate inferiori ma più stabili anche sul lunghissimo periodo. Quindi sì, l’appartamento che vi siete pigliati ora a 11.000 avrà un rincaro, ma non è detto che sarà drammatico.
Bisogna capire poi cosa succederà nel medio periodo. È chiaro che il calo di affitti attuale, sempre grazie alla mano di Smith, ha degli effetti. Questi effetti vanno inseriti nel calo di crescita economica che verrà registrato a livello globale.
Da questo punto di vista, alcune proiezioni, le più rosee per noi, prospettano un calo degli affitti a Praga del 15-20% nei prossimi anni. Perché se Praga 1 costa meno, le altre 21 dovranno adeguarsi. Altre dicono che, passata la paura, gli affitti cresceranno più in fretta di prima.
Il prezzo d’acquisto degli appartamenti
Un elemento determinante, a questo punto, è anche il prezzo di acquisto degli appartamenti. Che la domanda a Praga superi ampiamente l’offerta è un dato di fatto, la crescita esponenziale dei prezzi è qui a dimostrarlo. È dunque certo che il mercato immobiliare ne risentirà, ma soprattutto nelle zone periferiche (e questo potrebbe rendere accessibili appartamenti nuovi in zone tipo Praga 9).
C’è chi sostiene che il declino sarà piccolo e temporaneo, anche perché l’indebolimento della corona potrebbe attrarre investitori stranieri. Tutti gli analisti però concordano che il calo ci sarà. Il fattore decisivo per un possibile calo dei prezzi degli appartamenti sarà se la domanda diminuirà così tanto da essere superata dall’offerta. Ovvero se in generale saremo così poveri da dover preferire gli affitti all’acquisto di un appartamento.
Difficile dire se questo accadrà: dipende dalla gravita della recessione che verrà in essere. Se sarà lieve non ce ne accorgeremo neppure (tutti abbiamo motivo di essere scettici). Se sarà media (tipo quella del 2008) e ben arginata dai nostri Stati e dal nostro superstato, Praga e la Repubblica Ceca continueranno ad attrarre stranieri e bene o male si andrà avanti, forse a condizioni migliori. Nel terzo caso, fra tre o quattro anni in molti di quelli che ora vivono qui non si preoccuperanno granché del calo degli affitti perché se ne saranno già andati.
Fonti: ČTK, Aktuálně, E15
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