I cechi mai così favorevoli all’euro negli ultimi 10 anni. C’è però ancora del lavoro da fare. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio dell’Eurobarometro.
Probabilmente è merito della pandemia, sta di fatto che il sostegno all’adozione dell’euro nella Repubblica ceca è raddoppiato in un anno.
Secondo le statistiche, il quaranta per cento dei cechi vorrebbe aderire all’Unione monetaria europea. Il sondaggio nella Repubblica Ceca è stato condotto dall’agenzia Kantar a febbraio su 1.100 intervistati. I sondaggi si svolgono in tutta Europa ogni anno.
In ogni caso, il sostegno alla moneta unica nell’Unione europea è cresciuto anche in altri paesi ma in modo più significativo nella Repubblica ceca (+19% punti percentuali), in Portogallo (+13%), Italia (+12%) e Lituania (+10%). Secondo i dati più recenti, la moneta unica gode di maggior sostegno in Portogallo (95%), Slovenia (94%) e Irlanda (91%). In Italia, il 71% della popolazione è favorevole.
Il sostegno all’euro prevale anche in tre paesi che ancora usano una valuta propria: Ungheria (63%), Romania (55%) e Croazia (48% a favore, 45% contro). La media dell’UE è del 70% a favore e del 23% contro.
In quattro paesi al di fuori dell’area dell’euro, tuttavia, prevalgono ancora i contrari: Svezia (73% contrari), Danimarca (68%), che però aderisce agli AEC II con opt-out, Repubblica Ceca (60%) e Polonia (56%).
L’ostilità dei cechi contro la moneta unica è iniziata nel 2009 ed è stata associata alla crisi economica e soprattutto alla cosiddetta crisi greca. Dei paesi dell’UE che hanno aderito all’Unione insieme a Repubblica ceca, Slovenia, Malta, Cipro, Slovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania hanno gradualmente adottato l’euro. Tra gli altri Stati membri più recenti, Croazia e Bulgaria stanno cercando di entrare a far parte della zona euro, entrambi i paesi vorrebbero adottare l’euro intorno al 2024. La Romania stima la data di adozione dell’euro al 2027.
Perché il sostegno all’euro è aumenta?
Citando SeznamZpravy, “la crisi del coronavirus, a differenza di quella del 2007, non ha avuto un effetto negativo della percezione dell’euro tra i cechi, al contrario, l’ha notevolmente migliorata”.
Questo perché non vi è più paura che l’Unione europea e la zona euro risultino incapaci di gestire una crisi economica. Il motivo principale della crescita del sostegno è quindi l’attuale piano di ripresa, detto Recovery Fund. “È chiaro che l’UE è riuscita, almeno a livello economico, a unirsi in risposta alla crisi del coronavirus”, citiamo sempre SZ.
Il piano è aiutare a riavviare e modernizzare l’economia: lo stato ceco, coi fondi ricevuti da Bruxelles vuole investire 190 miliardi di corone ceche in digitalizzazione, energia e trasporti intelligenti, mobilità pulita istruzione, servizi sociali, scienza e prevenzione sanitaria. Il resto lo abbiamo scritto qui.
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