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Hotel International: il realismo socialista a Praga

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L’Hotel International è il più grande edificio ceco costruito nello stile del realismo socialista (Sorela).

L’Hotel International venne costruito tra il 1954 ed il 1956 su progetto dell’architetto František Jeřábek e dal suo team. Nel 1957 era il più grande hotel della Cecoslovacchia e conteneva circa 200 stanze.

All’inizio degli anni 50 la Cecoslovacchia era saldamente legata al blocco sovietico e la fede nel partito Comunista sembrava sarebbe durata per sempre. Delegazioni e consiglieri sovietici giungevano regolarmente a Praga, ma per loro non esisteva una sistemazione adeguata.
L’allora ministro della Difesa, Alexej Čepička, ebbe l’idea di creare uno sfarzoso hotel con alloggi privilegiati, come simbolo di questo legame. Si narra che Čepička sperasse nella partecipazione di Stalin alla grande inaugurazione dell’hotel.
Successivamente, con ​​il cambiare dell’atmosfera politica, anche l’idea di come utilizzare la struttura
mutò. L’agenzia di viaggi Čedok prese la direzione ed aprì l’hotel di lusso a tutti i turisti stranieri, principalmente quelli politicamente importanti.

L’architettura

L’affascinante edificio dell’Hotel International è una testimonianza dell’espressività ceca del periodo chiamato “Sorela”, ovvero un portmanteau del Socialistický Realismus (Realismo Socialista). Questa corrente artistica combinava l’architettura classica post-rivoluzionaria sovietica a principi art déco ed elementi di ispirazione folcloristica ceca.
Chi conosce Mosca identificherà subito la somiglianza con le famose “Sette Sorelle” (Сталинские высотки), i 7 grattacieli commissionati da Stalin.

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Il progetto del 1952-1954 mostra l’edificio dell’hotel diviso in tre parti separate: una zona centrale a torre, che termina con una punta in acciaio con una stella di 1,5 m, e due ali simmetriche collegate ad essa. Mentre nelle zone laterali erano previsti piccoli studi per gli ufficiali, la sezione centrale doveva servire da hotel di lusso privato per i consiglieri sovietici. La torre ha 16 piani ed il 15° è circondato da una terrazza con vista panoramica di 360 gradi su Praga.

La stella montata sulla punta di una struttura in acciaio della torre era stata studiata in modo tale da poter essere rimossa e pulita (la manutenzione avveniva solitamente di notte, in modo che la scomparsa della stella non provocasse speculazioni). La stella originale era smaltata di rosso e all’interno conteneva una particolare illuminazione per brillare al buio. Il colore naturale del metallo ha oggi soppiantato il rosso. L’architettura e la disposizione interna dell’hotel sono state conservate fino a oggi e molti degli interni e delle decorazioni uniche sono sorprendentemente ancora visibili.

Gli interni

Molti importanti artisti ed artigiani cechi e slovacchi hanno lavorato alla decorazione dell’hotel. Le vetrate, i rilievi in ​​vetro e i lampadari con motivi nazionali sono opera di Jaroslava Brychtová e Vilém Dostrašil. Jan Nušl si occupò di tutta la lavorazione dei metalli, come ad esempio la ringhiera delle scale, le grate, i pomelli e le maniglie. I temi nazionali e popolari si riflettono in modo significativo nei fregi delle pareti e dei soffitti. Si notano graffiti con motivi naturali, in particolare le foglie di tiglio, e con frutta e verdura degli artisti Josef Novák e Stanislav Ullman.

Sopra la scala a chiocciola, che conduce all’ultimo piano della torre, è stato collocato un mosaico di Max Švabinský con un motivo di bouquet colorati, che occupa tutta la parete.
Nella hall si notano due arazzi con temi della vita urbana e rurale. Il primo, disegnato da Alois Fišárek e realizzato da Jenny Hladíková, raffigura tre ballerini. Il secondo è il “Praga Regina Musicae” di
Cyril Bouda. Guardando attentamente questo secondo arazzo si nota un dettaglio unico: il monumento a Stalin a Letná, popolarmente chiamato “Fronta na maso” (coda di carne), demolito poi nel 1962. Un altro arazzo di Cyril Bouda è “Doni della Terra” ed adorna la parete di uno dei saloni del primo piano.

Lo sviluppo dell’hotel International

Dalla fine degli anni 50 fino ad oggi, l’edificio non ha mai goduto di una buona reputazione tra i comuni mortali. Ciò è dovuto sia alla sua forma architettonica, sia all’epoca in cui è stato costruito, entrambi elementi che ricordano il periodo dell’oppressione comunista.
D’altra parte, l’hotel si trova in una zona quasi nascosta, fuori dai circuiti turistici e dalla famosa architettura di Praga. Se non lo si conosce, non si sa dov’è. Ci sono teorie secondo cui gli urbanisti e gli architetti furono spinti ​​a scegliere un luogo in cui l’hotel non disturbasse lo skyline di Praga.

Oggi è possibile visitare l’hotel tramite apposite visite guidate, organizzate per lo più da Praha Neznámá. Attenzione: i tour di gruppo sono sempre in ceco. Potete comunque aggregarvi per esplorare l’hotel insieme al gruppo ed ammirare le bellezze con i vostri occhi (tanto avete giá letto quasi tutte le info qui sopra). Se volete ricevere spiegazioni in inglese dovete concordare un tour personale con le guide del sito.

Il tour porta tra le sale conferenze, il foyer, i salotti, il bunker. Si prende poi l’ascensore fino al quattordicesimo piano della torre (in realtà il tredicesimo, ma per superstizione il 13 viene saltato) e con una scala si raggiunge il quindicesimo, da dove si ha un’incredibile vista di Praga. Da un lato si scorge il castello e gran parte di Praga, con i grattacieli di Pankrác, e dall’altro ci sono Bubeneč e la collina di Baba. Se non si vuole pagare per il tour, si riesce a dare un’occhiata parziale agli interni bevendo all’Armstrong bar o a mangiando al ristorante Symphonia.

Nel 2002 l’Hotel International è stato inserito nel registro dei monumenti culturali nazionali tutelati (NPÚ – Národní památkový ústav).

Leggi anche: il realismo socialista in pittura di Radomír Kolář


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Marci Muchomůrka
Marci Muchomůrka
La papessa | Ameba cittadina del mondo. Proviene dalla città eterna ma sogna di stabilirsi in Kyrgyzstan per aprire un import-export di olivello spinoso. Prima di trapiantarsi a Praga ha fatto l'interrail dei luoghi più piovosi d'Europa, che comincia in Irlanda, passa dai Carpazi e finisce a Udine. Nel frattempo, per Italia Praga One Way scrive di temi e luoghi che non interessano a nessuno, ricevendone come guiderdone 1L di succo di zenzero e curcuma ogni mese.
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