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Italiani in Repubblica Ceca: Marco Mastroianni, manager industriale

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Italia Praga One Way incontra oggi Marco Mastroianni, manager residente in Repubblica Ceca (ČR), nello specifico a Brno, dal 2002.
Per cominciare spiegaci come mai hai deciso di trasferirsi a Praga
La decisione l’ho presa insieme a mia moglie, ceca, dopo aver provato per alcuni anni a vivere in Italia. Inizialmente si è trasferita lei con nostro figlio, mentre io facevo avanti e indietro dalla Germania o dall’Italia. Poi, nato il secondo figlio, abbiamo deciso che non era più fattibile vivere a quei ritmi e ho trovato lavoro prima a Brno e poi a Praga. Secondo il nostro parere e le nostre esperienze, l’Italia in questi anni non è un paese adatto a giovani famiglie e, nonostante la scelta non sia stata facile e in Italia abbia lasciato molte amicizie e molti affetti, qui ci troviamo molto bene. Ad ogni modo con mia moglie “ci guardiamo sempre intorno” e siamo aperti ad eventuali trasferimenti in futuro – qualora trovassimo dove poter stare ancora meglio.
In che cosa consiste la tua attività lavorativa?
Sono il direttore di due aziende sorelle, una delle quali produce e commercializza macchine a taglio laser mentre l’altra effettua su commessa tagli di materiali come plexiglas, legno e tessuti vari. Sono due piccole aziende che hanno 25 anni di storia e moltissimo know-how ed il mio compito è quello di renderle più internazionali, più efficienti e di lavorare sull’immagine e sulla visibilità, soprattutto su internet e social media.
Qual è il segreto del successo in un’attività di questo tipo?
Lo devo ancora scoprire, ahah. Io sono piombato in un collettivo di soli cechi abituati da anni a lavorare in un certo modo e con molta più esperienza di me sulle tecnologie in questione. All’inizio mi sono limitato ad osservare e ad imparare da loro, sono stato umile ed ho ascoltato. Col tempo ho iniziato a proporre novità e a sollevare discussioni su temi che fino ad allora non erano mai stati trattati, ho ripreso in mano progetti che erano stati abbandonati per mancanza di tempo o risorse e ho cercato di introdurre un pò di struttura. Se si tratterà di successo o no lo vedremo, intanto sto imparando molto (ceco incluso visto che qui si parla e scrive solo quello). In azienda c’è una sana atmosfera di supporto reciproco e voglia di crescere e mi sto dopo anni godendo il vivere tutti insieme con la mia famiglia senza pendolarismi vari.
Storicamente, la Repubblica Ceca è uno dei top countries per quanto riguarda l’industria. È una buona idea per gli imprenditori di settore delocalizzare qui?
Assolutamente sì. Nonostante io non abbia delocalizzato nè fatto partire alcuna attività, vedo intorno a me moltissime storie di successo. Contrariamente a quanto possa sembrare, delocalizzare in ČR non è solo una questione economica. Per risparmiare in termini assoluti bisogna ormai andare più ad est ed anche lì è solo questione di pochi anni che i costi si livelleranno al resto dell’UE. La ČR ha da offrire un ottimo livello di educazione e formazione, un sistema efficiente e poco burocratico, l’elevata flessibilità del lavoro e secondo me anche molta stabilità economica. Nonostante questo preferisco che a crescere siano aziende ceche e non filiali di giganti stranieri. In particolare a Praga e Brno sento la mancanza della “media azienda” con radici locali e spero i cechi si rendano conto che possono fare benissimo anche senza prendere sempre come riferimento prodotti o servizi stranieri. Ma vedo segnali positivi.
Vivi qui da 15 anni. Trovi che nel 2002 fosse più difficile trasferirsi in ČR, o che al contrario la minor concorrenza aumentasse le possibilità di business?
Intanto nel 2002 la ČR non era membro dell’UE. E questo già può far capire quali fossero le maggiori complicazioni. Di contro il mercato era molto più aperto ed i costi decisamente inferiori a quelli attuali. Chi ha investito in quegli anni in ČR è stato secondo me molto lungimirante. Io terminavo l’Università ma ho sentito molte storie di “pionieri” che, arrivati in quegli anni, si sono trovati benissimo, nonostante inizialmente abbiano dovuto accontentarsi di guadagni inferiori e si siano dovuti scontrare con marcate diversità – la maggior parte delle quali ormai si sono appianate.
Vivi tra Praga e Brno. Quali sono le principali differenze tra le città?
Da un anno vivo fisso a Praga ma Brno e i miei amici moravi mi sono rimasti nel cuore – e lo sono rimasti anche in quello di mia moglie, che è di Praga! Ho sentito chiamare Brno “vesnička se šalinou – paesino con il tram” e questa frase mi è rimasta impressa: in effetti Brno affascina perchè conserva tutte le caratteristiche di una cittadina di provincia, dove il centro storico lo giri in un pomeriggio e appartiene ai cittadini di Brno, dove spesso in piazza incontri conoscenti o colleghi, dove se c’è un evento tutti lo sanno e tutti ci vanno. Ora meno, ma qualche anno fa a Brno i turisti erano avvistati come fossero degli extraterrestri. Gli stessi austriaci snobbano/ignorano Brno, nonostante Vienna sia più vicina a Brno di Praga. Quando amici austriaci ci sono venuti a trovare l’hanno trovata deliziosa e sono tornati. Praga è una capitale europea, i cittadini condividono il centro storico con i turisti, è più cara e per trovarsi immersi nella natura bisogna uscire dalla città di diversi km. Brno e la moravia la consiglio a tutti coloro che cercano un pò di “mediterraneo” in ČR: vino, folclore, godersi la vita.
Sembra che Brno stia vivendo un periodo positivo negli ultimi anni. Hai notato anche tu segnali di “boom”?
Di boom sicuramente, che sia positivo lo spero. In particolare spero sia sostenibile. Lavoravo a Slatina, dove hanno sede molte aziende internazionali, area industriale che cresce a vista d’occhio. Intorno a Brno si costruisce molto e le nuove posizioni lavorative attirano molti stranieri, i vicini slovacchi e cechi stessi che vi si trasferiscono da altri centri minori. I prezzi stanno chiaramente salendo e tutti si stanno rendendo conto che Brno sta crescendo di fama ed importanza. Spero davvero che, nonostante questa rapida crescita, Brno “non si monti la testa” e “non si venda al miglior offerente”, mantenendo invariate tutte quelle belle caratteristiche di città ricca di cultura, efficiente e immersa nella natura.
Hai mai pensato di trasferirsi altrove? O al reimpatrio? (Anche in relazione al fatto che hai famiglia qui)
Eccome. Al reimpatrio meno, anche se mia moglie si trasferirebbe volentieri in Sardegna, della quale è innamorata! Ma abbiamo pensato diverse volte a come sarebbe la nostra vita in Germania, dove ho vissuto due anni ed ho tuttora molti amici, o in Austria, simile per molti versi alla ČR e che frequentiamo spesso. Per il momento viviamo bene qui e ci stiamo godendo questa fase della vita, educando i nostri figli ad apprezzare quello che hanno ed a crescere come cittadini europei, in modo da poter fare la scelta che vorranno quando arriverà il loro turno.

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Tiziano Marasco
Tiziano Marascohttps://www.tizianomarasco.com
Il Vojvoda | Friulano di nascita, parla 9 lingue e scrive in 4 alfabeti. Ha studiato metallistica all'università di Hedlund e seguito le lezioni del professor Krull. Alimenta la fiamma di Trockij, si è stabilito a Praga nel 2011. All'epoca stava fuggedo dalla Russia, dove aveva tentato di sabotare la rielezione di Putin. Riparato a Vienna ha provato a convincere gli austriaci a riprendere le loro terre, stabilendo però il parlamento al Karlmarxhof. Fallito anche questo tentativo, si è stabilito a Praga dove lo aveva invitato il suo amico Egon Bondy. Potete trovarlo a Žižkov travestito da Major Zeman. Per italia praga one way fa il favellatore di lingua ceca e riceve mezzo chilo di halušky al mese (con la bryndza e la slanina, mica quelli coi crauti).
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