Continua il nostro viaggio tra gli italiani in Repubblica Ceca: questa volta ci spostiamo a Brno, dove ha studiato Mery G. Montalbano, che ci rilasciato un’intervista sulla sua bella esperienza.
Ciao Mery, grazie per l’intervista e benvenuta su italia praga one way. La prima domanda che ci viene in mente è sulla tua scelta di venire a studiare in Repubblica Ceca. Perché hai scelto Brno come meta del tuo Erasmus e non qualche altra città europea?
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I motivi principali sono stati due e molto semplici: a Brno avrei potuto studiare e seguire le lezioni in inglese, cosa che sarebbe stato impossibile fare in Spagna o Germania, dato che lì l’università offre per gli Erasmus corsi nella lingua del proprio Paese; poi l’ho scelta per il costo della vita non elevato, nella norma o a volte molto al di sotto della media, soprattutto per gli affitti e i costi dei mezzi pubblici, che sono tra l’altro efficientissimi.
Eri già stata in Repubblica Ceca? Come è stato l’impatto con la cultura ceca?
No, è stata la mia prima volta in Repubblica Ceca. L’inizio del mio Erasmus è stato anche quello della mia prima esplorazione all’estero in assoluto.
Non sapevo bene cosa aspettarmi, a parte il freddo! L’impatto iniziale è stato positivo, se pure è vero che “accoglienza calorosa” è qualcosa difficile da trovare. E’ un paese dal temperamento mite, ma che tra una birra (per iniziare), tanto sport e lavoro sa farsi valere.
Quali sono le cose che più ti hanno colpito in positivo e in negativo?
Delle persone ceche tanti sono i dettagli che colpiscono, soprattutto agli occhi di un italiano: innanzitutto il non essere così “rumorosi” durante una conversazione, sul tram, nei locali pubblici; il rispetto delle regole, che siano stradali o civili; la puntualità di professori, tecnici aggiusta-tutto eccetera; l’amore per la natura e per lo sport. La città è molto organizzata, con uno dei migliori sistemi di trasporto pubblico in Europa, offre molte opportunità di lavoro e tante occasioni di svago… anche gratuite (ma per davvero? SÌ!).
Un esempio sono le passeggiate organizzate nei boschi limitrofi alla città, raggiungibili grazie al tram, in cui è possibile incontrare ogni domenica persone nuove provenienti da tutto il mondo. Tantissimi pub (chiamati anche Klub da alcuni) in cui scegliere tra tanti, diversi tipi di birra e molti parchi in cui a volte ci sono pic-nic internazionali.
Spesso vengono organizzate manifestazioni, sagre e concerti nella piazza principale e, data la posizione centrale di Brno, d’estate è possibile partecipare a festival sia in Repubblica Ceca, che in Ungheria o Austria.
Le noti dolenti invece riguardano il cibo, di qualità un po’ di bassa, il caffè molto caro e l’ignoranza di questa sconosciuta chiamata “caffettiera”. Infine la pulizia non ottima di alcune persone che sul tram dà i suoi frutti.
Da ex studentessa a Brno: quali consigli vorresti dare ai futuri studenti Erasmus per ambientarsi bene?
Chi viaggia deve adattarsi, nel bene e nel male. Alla città, alla gente, al nuovo metodo di studio, da non sottovalutare. Quello che alla fine consiglio è di gestire bene le vostre finanze e di divertirvi più che potete in una città medio-grande che offre tanto.
Ti sei pentita della scelta? A posteriori ne avresti fatta una diversa?
Assolutamente no.
Quindi ti piacerebbe tornare in Repubblica Ceca? Come studentessa o per opportunità lavorative?
Si, mi piacerebbe tornare per lavorare e vivere pienamente la città. E dopo, chi lo sa, forse iniziare un master interessante!
Ci sono esperienze che consiglieresti assolutamente di fare a chi si trova in Repubblica Ceca?
A Brno consiglio di andare al lago appena fuori la città, che è raggiungibile in tram. Prendere un caffè e gustare uno strudel al Cafè che si trova dentro il Castello dello Spilberk. Visitare la Cattedrale di San Pietro e Paolo ed anche altre città o paesini molto carini della Repubblica Ceca, dopo aver visto Praga, ovviamente.
Cosa spinge una siciliana ad innamorarsi così della Repubblica Ceca?
Molto dipende dalla storia di questo Paese che martoriato dal regime sovietico per tanto, troppo tempo, mostra i suoi segni sia attraverso i suoi edifici che attraverso la calma attitudine delle persone. D’altro canto, dopo la svolta degli anni ’90, la Repubblica Ceca è rinata ed innovata. Ormai sempre più competitiva dal punto di vista delle infrastrutture, dei servizi, e della produzione. Dall’altro lato, forse mi sono “innamorata” (a parte per il verde dei parchi) perché in fondo il mio carattere combacia perfettamente con l’atmosfera che si respira lì. E chi è stato almeno a Praga può capire.