Articolo di Giorgia Necci
Sono sempre stata del parere che per apprezzare al meglio una città la cosa migliore da fare sia perdersi per le sue strade e i suoi vicoli e questo fu ciò che feci la prima volta che visitai Praga, circa cinque anni fa a Vyšehrad.
Camminavo per la città con gli occhi già innamorati e il pensiero immerso nella sua storia, quando per caso mi ritrovai a Vyšehrad.
Subito ne rimasi colpita e scoprì che numerose erano le leggende legate a quel posto, tra cui quella della principessa Libuše, considerata la fondatrice di Praga che profetizzò per la sua città un futuro ricco di gloria e magnificenze.
Vyšehrad, occupa una vasta area che sorge su una collina sopra il fiume Moldava,scenario delle radici del popolo ceco, è infatti secondo la leggenda il luogo dove risiedettero i primi sovrani Boemi; dai principi del casato dei Premislidi al primo Re di Boemia, Vratislao II.
A far da padrona sulla collina è l’imponente cattedrale di San Pietro e Paolo circondata dal cimitero di Vyšehrad .
Il camposanto fu costruito intorno al XIX secolo sull’idea di dare vita ad un cimitero nazionale. E’ una galleria di sculture artistiche uniche.
Molti illustri personaggi della cultura Ceca hanno trovato l’ultimo riposo li, come il compositore Antonín Dvořák, il maestro delle poesie romantiche Karel Hynek Mácha, il pittore Alfons Mucha e personalità simbolo dello stato ceco.
Qui si trova anche una tomba comune chiamata Slavín e nei sotterranei si trovano gli originali di alcune statue barocche del Ponte Carlo.
Improvvisamente mi risvegliai da quella passeggiata tra presente e passato, ripresi a camminare tra i vicoli di quella città che già dal primo viaggio rapì il mio cuore.
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