Jurkovičova vila (villa Jurkovič) a Brno è uno dei tanti esempi di Art Nouveau nella Repubblica Ceca.
L’architetto Dušan Samo Jurkovič è riconosciuto come uno dei più importanti architetti che lavorarono nelle terre ceche a cavallo tra il XIX e il XX secolo, sebbene abbia trascorso la maggior parte della sua vita nella nativa Slovacchia.
Jurkovič acquistò il terreno per la costruzione della sua casa a settembre del 1905.
La zona, conosciuta come “sotto la collina”, vicino alla foresta imperiale (Císařský les), si trova su un pendio boschivo sopra la valle del fiume Svratka ed offre una splendida vista sul territorio circostante.
All’inizio del XX secolo la zona faceva parte di Žabovřesky, un villaggio periferico indipendente, che sarebbe poi diventato parte della Grande Brno nel 1919.
La villa di Jurkovič è stata il primo edificio in quell’area.
La data esatta in cui iniziò la costruzione non è nota, così come non si sa esattamente quando la villa fu completata.
Comunque, i registri del censimento del 1906 confermano che la famiglia Jurkovič si trasferì nella casa in quello stesso anno e la iscrisse nel registro ufficiale del catasto nel 1907.
Jurkovič trasse gran parte della sua ispirazione per il design della villa dalle costruzioni di Joseph Maria Olbrich a Darmstadt e Josef Hoffmann a Hohe Warte a Vienna.
A suo tempo, la casa era uno degli edifici più moderni di Brno, insieme a Villa Reissig (Reissigova vila) di Leopold Bauer.
La casa stessa era una mostra di architettura e di arti applicate. I visitatori potevano vedere la sala della scala centrale (all’epoca elemento di grande modernità) ed il salotto.
Le restanti stanze al piano terra servivano come sale espositive in cui Jurkovič presentava progetti, modelli, disegni e fotografie delle sue varie costruzioni.
Jurkovičova vila fonde elementi del modernismo, sia britannico che viennese, e dell’arte popolare, e la sua costruzione è piuttosto insolita.
I materiali da costruzione di base sono pietra, legno e sughero. Una base in pietra di cava sostiene un telaio in legno. Le pareti a graticcio sono riempite con una miscela di sabbia e calce ricoperte da pannelli in sughero per l’isolamento. Le tavole di sughero sono poi state ricoperte con intonaco cementizio all’esterno e intonaco all’interno.
La disposizione della casa consisteva in aree sociali di rappresentanza, una sezione di lavoro e stanze private. Il pianterreno comprendeva un ingresso ed un salotto, una camera per i bambini, una camera da letto ed un bagno, una cucina e una camera di servizio. Qui l’architetto aveva allestito una propria sala espositiva. Al primo piano vi erano lo studio di Jurkovič ed una stanza per gli ospiti. Il seminterrato conteneva l’appartamento del custode, i locali di servizio e le cantine.
Questa villa rappresenta un cambiamento evolutivo nel lavoro dell’architetto, in quanto abbandona l’imitazione degli edifici popolari in legno.
Oltre alla massiccia loggia in pietra, gli elementi più caratteristici della casa includevano il cancello in legno intagliato e un mosaico in vetro sulla facciata d’ingresso, con un motivo derivato dalla fiaba del folklore slovacco “Il pastore e il drago” (Bača a šiarkan) dell’artista Adolf Kašpar. Purtroppo, il mosaico originale non è stato conservato, probabilmente è andato distrutto durante la prima guerra mondiale o nel periodo immediatamente successivo.
Dušan Jurkovič visse nella villa con sua moglie ed i loro tre figli fino al 1919, quando si trasferì a Bratislava e vendette sia la casa che il terreno ad acquirenti privati.
Nel 1921 i locali furono temporaneamente confiscati dallo Stato, secondo l’atto della requisizione e dell’acquisto di beni immobili, che limitava la proprietà privata. A quel tempo la villa apparteneva al conte Bedřich Chorynský.
Successivamente la casa passò di proprietario diverse volte, diventando infine dimora della famiglia Švancara dal 1938 al 2006. Le autorità comuniste nel dopoguerra considerarono la proprietà sovradimensionata e i proprietari furono obbligati ad accogliere altri inquilini. Durante gli anni 50 un totale di tre famiglie viveva all’interno dell villa. In quello stesso periodo, il seminterrato fu trasformato in un rifugio antiaereo nucleare.
Nel 1963 la casa venne ufficialmente iscritta come Monumento del Patrimonio Culturale ceco.
Nel 2006 gli Švancarovi vendettero Villa Jurkovič allo Stato e da quel momento è amministrata dalla Galleria Morava di Brno, che ha avviato il progetto Dušan Jurkovič Center, che comprende un restauro della casa e la sua apertura al pubblico.
Villa Jurkovič e il giardino sono stati aperti al pubblico nell’aprile 2011, dopo una restaurazione sovvenzionata da fondi norvegesi.
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