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Arte in metro: le opere sulla linea B (gialla)

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Continuiamo il nostro viaggio sull’arte in metro a Praga, presentando i lavori che decorano le stazioni della metro B (gialla).

Oggi arte in metro si occupa delle opere che potete trovare nella linea B (gialla). Partiamo dalla fermata di Lužiny e proseguiamo verso Černý most.

Lužiny

Fermata a tema retro-futuristico. Le decorazioni presenti qui non sono opere di artisti, ma sono parte integrante del disegno originale della stazione, progettato dall’architetto Patrik Kotas.

Al centro della banchina sono presenti tre cupole in metallo e vetro, all’interno delle quali sono racchiuse palme decorative. L’idea originaria era quella di dare l’impressione di una serra e di un giardino invernale.

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Jinonice

All’ingresso della stazione, sulla parete a sinistra delle scale mobili, troviamo un bassorilievo in pietra dello scultore Karel Houska.

Il rilievo fu realizzato tra il 1988 ed il 1989 ed appare come un motivo astratto, ma è dedicato al giornalista ed attivista Jan Šverma, a cui la stazione era precedentemente dedicata (Švermova).

Radlická

Nella zona superiore delle scale che portano alle banchine è presente un’installazione del 1988 a forma di griglia e composta da piastrelle di vetro colorate.

L’artista è Alexius Appl, disegnatore e scultore ceco.

Anděl

In questa fermata si trovano ancora molti pannelli che rimandano al vecchio nome della fermata ed al progetto con cui fu progettata e costruita. Originariamente chiamata Moskevská (moscovita), fu rinominata in Anděl nel 1990, subito dopo la caduta del Comunismo.

Fu costruita per rimarcare l’amicizia e la solidarietà con Mosca ed i sovietici, e proprio per questo il progetto includeva una stazione della metro a Mosca, chiamata Pražskaja (“Пражская”, in russo), ovvero, praghese. Stazione che ancora esiste con lo stesso nome, a Mosca.

Nell’atrio a sud della metro, nella zona di Na Knížecí, dove c’è il terminal degli autobus, si resta colpiti dalla grande composizione in bronzo contenente l’iscrizione “Moskva – Praha”. L’autore è sconosciuto, ma si sa che fu installata nel 1985. Nell’atrio a nord era invece presente un mosaico gigante con immagini legate Mosca, ma è stato rimosso ed al suo posto sono stati installati alcuni stands per negozi.

Ciò che si può ammirare ad Anděl non finisce qui.

Sui muri di entrambe le banchine sono attaccati pannelli con bassorilievi in bronzo. Questi furono installati una prima volta nel 1985, poi rimossi subito dopo la Rivoluzione di velluto (1989) ed infine, solo dopo pochi mesi, furono riportati nelle posizioni originarie. Anche in questo caso non si conoscono gli autori. I pannelli sono 8 in totale, 4 per lato, e rappresentano motivi cari al socialismo; troverete simboli come la pace, il primo Maggio, i cosmonauti, i fasci di spighe e la campagna, la gioventù e le bandiere, tra cui quella sovietica con la falce ed il martello.

Karlovo náměstí

Uscita Palackého náměstí

Karlovo náměstí è la piazza dedicata a Carlo IV (che ha edificato tutta Nové město, che corrisponde più o meno all’attuale Praga 2). Se ci si dirige verso l’uscita di Palackého náměstí (Piazza Palacký), nella parte superiore dell’atrio, in cima alle scale mobili, si estende una parete di 120mq in vetro colorato.

L’opera è stata realizzata nel 1985 dalla grafica e pittrice ceca Ivanka Slavíčková. Nello stesso atrio si può notare anche un altro oggetto in vetro, di forma circolare, dello scultore Jaroslav Štursa.

Uscita Karlovo náměstí

Uscendo a nord, invece, sarete accolti da un maestoso mosaico in pietra, realizzato dal famoso mosaicista, pittore ed illustratore Radomír Kolář e dal mosaicista František Tesař. Il mosaico è lungo ben 20 metri e copre tutta un’intera parete della hall ed è intitolato “Karel IV a jeho doba” (Carlo IV e il suo tempo), in linea con il nome della fermata della metro e con la piazza soprastante.

Data la scarsa illuminazione, è difficile osservare e fotografare il mosaico nella sua interezza e per carpirne i dettagli ci si deve avvicinare.

L’opera rappresenta i soggetti elencati qui sotto, in ordine da sinistra a destra.

Una donna che lavora nei campi, una madre con un bambino ed un contadino che semina il grano. Di seguito si vede un gruppo di cavalieri, che rappresenta le lotte di potere medievali. Dietro i cavalieri, nella parte superiore del mosaico, si scorge la sagoma del municipio nuovo (novoměstská radnice, che si trova appunto a Karlovo náměstí), elemento che richiama la fondazione della Città nuova di Praga.

Nella parte in basso ci sono due immagini: una di Carlo IV (incompiuta) ed un’altra della chiesa della Vergine Maria delle Nevi (“Panny Marie Sněžné”, in ceco), che si trova in Jungmannovo náměstí. Proprio alla base della chiesa è presente una striscia di tasselli gialli con la firma di Kolář e la data di esecuzione del mosaico, 1985.

Continuando lo studio del mosaico si scorgono alcuni elementi gotici, come archi ad angolo e finestre traforate, che simboleggiano la Cattedrale di San Vito.

Al centro del mosaico si vede una figura di Carlo IV seduto su un trono, con una corona in testa, una mela in una mano ed uno scettro nell’altra.

Ad entrambi i lati della testa dell’imperatore sono gli stemmi della Boemia (il leone con la coda biforcata) e della Silesia ceca (l’aquila spiegata).

Al lato di Carlo si legge

MCCCXLVI – MCCCLXXVIII KAREL IV. ČESKÝ KRÁL A ŘÍMSKÝ CÍSAŘ

che significa “1346 – 1378 Carlo IV. Re ceco ed imperatore di Roma”.

Le date corrispondono al periodo del regno di Carlo IV. A destra di Carlo IV sono presenti il sigillo dell’università ed un’inscrizione che ne commemora l’anno di fondazione, il 1348. Si vedono poi altri cavalieri, che simboleggiano lo sviluppo della diplomazia durante il regno di Carlo IV e la sagoma del ponte Carlo, ponte in pietra, fatto costruire proprio dall’imperatore sui resti di un vecchio ponte distrutto da un’alluvione. Terminando la panoramica del mosaico, all’estrema destra si nota un gruppo di artigiani, come annuncio del movimento rivoluzionario hussita.

Invalidovna

Rimettendoci nuovamente in viaggio, ci fermiamo ad Invalidovna, chiamata così per la vicinanza all’omonimo edificio barocco.

Nell’atrio si nota facilmente una grande vetrata su cui l’artista Eva Heřmanská ha realizzato, nel 1990, l’opera d’arte in vetro colorato chiamata Sport.

Il tema è appunto lo sport ed il pezzo si riferisce al piano fallito della Cecoslovacchia di ospitare i Giochi Olimpici estivi del 1980, che avrebbero dovuto svolgersi in un’area vicino alla stazione.

In aggiunta, appena fuori dalla stazione si trovano alcune sculture in ceramica di Lýdie Hladíková, Děvana Mírová e Marie Rychlíková.

Palmovka

La decorazione artistica di questa stazione doveva riflettere il passato industriale dell’area di Libeň e la sua connessione con l’inizio del trasporto pubblico a Praga.

Difatti, qui già nel 1896, iniziò a circolare un tram elettrico, e più di cento anni dopo, nello stesso luogo venne aperta la stazione della metropolitana.

La scultura presente a Palmovka è dell’autore e scultore Alexius Appl, artista già nominato per la stazione di Radlická e noto per i suoi progetti e per le sue realizzazioni fatte con pezzi riciclati di strumenti, lampade a locomotive.

Per questa opera, Appl trovò ispirazione in vari tipi di cambi e ingranaggi, da cui deriva il nome “Ingranaggi” (“Soukolí”, in ceco).

Dopo vari test, Appl nel 1990 decise di realizzare un assemblaggio di tre ingranaggi metallici stilizzati, per i quali scelse l’acciaio inossidabile come materiale per sostenere la mentalità del progresso.

Českomoravská

Il viaggio sulle tracce dell’arte in metro sulla B termina abbastanza presto, ovvero a Českomoravská. Questa fermata era infatti la Konečná stanice (capolinea) originale della linea gialla.

Su una delle pareti della hall si intravede un rilievo in ceramica di Ladislav Janouch intitolato “Trasporto” (“Doprava”, in ceco), realizzato nel 1990. Aprite bene gli occhi, perché l’opera d’arte si mimetizza molto bene con la colorazione dell’ambiente circostante.

Qui trovate l’arte in metro della linea A

Qui trovate l’arte in metro della linea C 

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Marci Muchomůrka
Marci Muchomůrka
La papessa | Ameba cittadina del mondo. Proviene dalla città eterna ma sogna di stabilirsi in Kyrgyzstan per aprire un import-export di olivello spinoso. Prima di trapiantarsi a Praga ha fatto l'interrail dei luoghi più piovosi d'Europa, che comincia in Irlanda, passa dai Carpazi e finisce a Udine. Nel frattempo, per Italia Praga One Way scrive di temi e luoghi che non interessano a nessuno, ricevendone come guiderdone 1L di succo di zenzero e curcuma ogni mese.
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