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Arte in metro: le opere sulla linea C (rossa)

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Concludiamo il nostro viaggio sull’arte in metro a Praga presentando i lavori che decorano le stazioni della metro C (rossa).

Oggi arte in metro si occupa delle opere che potete trovare nella linea C (rossa). Partiamo dalla fermata di Háje e proseguiamo verso il capolinea di Letňany (ma ci fermeremo a Holešovice).

Háje

La fermata prende il nome da un villaggio che è stato inglobato durante l’allargamento di Praga del 1968. La stazione era precedentemente chiamata Kosmonautů, ovvero dei cosmonauti, ed il nome era stato scelto come tributo al primo volo spaziale con un equipaggio composto da cosmonauti internazionali sia della ČSSR (Repubblica Socialista Cecoslovacca) che dell’URSS. Il volo avvenne nel marzo del 1978 a bordo della navicella spaziale Sojuz 28.

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Nel vestibolo della metropolitana è presente un mosaico in pietra raffigurante i due cosmonauti che presero parte al lancio: il cecoslovacco Vladimír Remek ed il russo Alexej Alexandrovič Gubarev (Алексей Александрович Губарев).

Intitolato, appunto, “Kosmonauti”, il mosaico fu realizzato dal pittore ed artista Alois Fišárek tra il 1979 ed il 1980. Purtroppo l’autore non riuscì a terminare l’opera e morì nove mesi prima della cerimonia d’inaugurazione. Il completamento del mosaico venne affidato ai suoi collaboratori: la grafica Iva Slavíčková ed il pittore Zbyněk Slavíček. La rappresentazione doveva essere un simbolo della cooperazione cecoslovacco-sovietica nella conquista dello spazio.

La celebrazione della conquista del cosmo avrebbe dovuto riflettersi anche nella denominazione delle strade intorno alla stazione del nuovo quartiere di Jižní Město (Città a sud), con le strade intitolate ai vari cosmonauti. Alla fine, tuttavia, questo progetto non si concretizzò.

All’esterno della stazione, salendo in superficie, si nota però una statua in bronzo dedicata ai due cosmonauti, realizzata dallo scultore Jan Bartoš nel 1980.

Háje – il copyright di questa immagine ci appartiene

Roztyly

Rimettendoci in viaggio, ci fermiamo molto velocemente nella stazione di Roztyly.
Qui ammiriamo le pareti delle banchine, completamente ricoperte di mattoni di ceramica, alcuni dei quali con forme concave e convesse simili a tegole, che creano motivi artistici.
La decisione di usare la ceramica non fu presa dagli artisti, furono invece gli architetti della stazione, Vladimír Uhlíř e Daniela Marková-Dolejšová, ad occuparsi del progetto.

Roztyly – il copyright di questa immagine ci appartiene

Kačerov

Tre nomi sono associati alla decorazione artistica di questa stazione: lo scultore Vladislav Gajda, l’artista del vetro Benjamín Hejlek e per l’atrio nel piazzale di fronte alla stazione è stato scelto lo scultore Jiří Kryštůfek.

Il compito di Gajda era quello di coprire artificialmente la grande parete presente nell’atrio della stazione. Quindi, si dedicò a costruire un muro con un rilievo fatto di pietra arenaria di Hořice di dimensione 3,6 x 11 metri.

Gajda utilizzò qui il suo metodo innovativo: rimosse parte del materiale aiutandosi con una pistola pneumatica, spruzzando sabbia su una sagoma contro la superficie del muro. Utilizzando una tecnica simile, nel 1977 fece saltare in aria un muro di pietra arenaria che stava costruendo per la Cassa di Risparmio Statale di Vsetín. Il nome dell’opera nella stazione di Kačerov è “Rilievo di arenaria” e non si può negare una certa particolarità del lavoro.

Il compito di Hejlek era quello di coprire con eleganza la vista dall’atrio della metropolitana dal parcheggio degli autobus. La copertura doveva essere eseguita graficamente, il che significava che non era necessaria alcuna composizione figurativa.

Hejlek ha creato, nel 1973, vetri semitrasparenti con un motivo di spirali composte da segmenti triangolari. Purtroppo, solo una parte della decorazione in vetro è arrivata ai giorni nostri.

Il compito di Jiří Kryštůfek era quello di decorare e rallegrare la zona antistante l’entrata della stazione. Nel 1973 Kryštůfek creò una fontana, che recintò con panchine di marmo. Al centro venne collocato un bocciolo di fiore spezzato, circondato da colonne d’acqua zampillante.

Kačerov – il copyright di questa immagine ci appartiene

Florenc

Risaliamo sulla metro per dirigerci a Florenc, precedentemente chiamata Sokolovská, in riferimento ad una delle strade principali della zona, ma anche come dedica ai Sokol.

Qui, nell’enorme passaggio che collega la stazione della metro con quella degli autobus e l’area circostante, si trova un mosaico in pietra di 7 x 2,5 metri.

Il mosaico fu realizzato nel 1974 dal pittore Oldřich Oplt e dal pittore e mosaicista Sauro Ballardini. Il nome dell’opera è “La Battaglia di Sokolovo” (“Bitva o Sokolovo”, in ceco). La battaglia ebbe luogo nei giorni 8 e 9 marzo del 1943 a Sokolovo, vicino a Kharkiv, nell’odierna Ucraina, dove i soldati cecoslovacchi, lottando al fianco dell’esercito sovietico, ritardarono l’avanzata delle truppe tedesche della Wehrmacht sul fiume Mža.

La scena proposta è drammatica: sono raffigurati soldati con i fucili che cadono a terra, bandiere rosse e trambusto.

Oplt ricorda “Non abbiamo creato il mosaico in un negozio di mosaici, ma lo abbiamo fatto direttamente all’AVU (accademia delle Belle Arti di Praga). All’inizio, tuttavia, siamo andati in giro praticamente in tutta la Boemia e la Morava per raccogliere materiale, ovvero le pietre colorate usate poi nel mosaico. Tutto è stato fatto letteralmente con le nostre mani. Un simile monumento richiede una certa distanza per essere apprezzato, quindi Sauro incastonava i tasselli ed io lo correggevo dall’alto.”

Questo mosaico è praticamente la principale opera d’arte nella metro di Praga ed il suo valore era stimato a 530 mila corone cecoslovacche al momento della sua creazione.

La stazione venne rinominata Florenc dopo la caduta del Comunismo ed il nome si ispirava ai cittadini di Firenze che abitavano un’area al confine tra Nové Město e Karlín (vedi anche l’articolo con i nomi delle fermate della linea C tradotti).

Florenc arte in metro linea rossa linea c
Florenc – il copyright di questa immagine ci appartiene

Vltavská

Questa stazione è praticamente una galleria a cielo aperto.

Partendo dagli interni, nell’atrio del mezzanino troviamo una parete decorata con piastrelle di ceramica marrone, opera dello scultore Václav Dolejš (realizzazione del 1984). Spesso non si riesce a notare quest’opera, perché è nascosta dietro alcuni negozi e stand.
Salendo le scale per dirigersi all’esterno, sulla parete a destra si nota un vetro rotondo colorato smerigliato che riflette la luce. Fu realizzato sempre nel 1984 da Václav Zajíc.

Uscendo dalla stazione e fermandosi nello spiazzo antistante si nota una serie di graffiti e murales che coprono i muri tutto intorno.

La street art qui è di tipo mordi e fuggi, perché lo stesso graffito di solito non rimane più di qualche mese e gli artisti si alternano.

Se ci si sposta nella zona posteriore, si intravede una fontana in ceramica circondata da alcune panchine, creata dai coniugi scultori Miroslav ed Olga Hudeček. L’opera è intitolata “Fauno e Vltava” (“Faun a Vltava”, in ceco) e realizzata nel 1984, come le altre opere della stazione. Per la sua realizzazione gli autori usarono calcestruzzo e terracotta.

Vltavská – il copyright di questa immagine ci appartiene

Nádraží Holešovice

Precedentemente nominata Fučíkova in onore dell’attivista e giornalista comunista Julius Fučík, imprigionato e torturato dai Nazisti. Ciò si può notare dal bassorilievo rappresentante la testa di Fučík stesso ed una targa con una delle sue frasi più famose:

Žili jsme pro radost, pro radost šli jsme do boje a pro ni umíráme. Ať proto smutek nikdy není spojován s naším jménem

Ovvero “Abbiamo vissuto per la gioia, per la gioia siamo andati in guerra e per questo moriremo. Per questo, dunque, che il dolore non si mai associato al nostro nome”

Gli autori di entrambe le opere furono lo scultore Stanislav Hanzík e l’artista Aleš Vašíč.
Proseguendo verso la stazione dei treni, si scorge una grande parete in pietra con un rilievo del 1986 dello scultore Josef Vajec.

Invece, uscendo proprio della stazione e spostandosi nel retro si scorge una scultura in marmo con una fontana intitolata “Řeka” (ovvero, fiume), creata nel 1984 dallo scultore Josef Klimeš.

Nádraží Holešovice – il copyright di questa immagine ci appartiene

Qui trovate l’arte in metro della linea A

Qui trovate l’arte in metro della linea B

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Marci Muchomůrka
Marci Muchomůrka
La papessa | Ameba cittadina del mondo. Proviene dalla città eterna ma sogna di stabilirsi in Kyrgyzstan per aprire un import-export di olivello spinoso. Prima di trapiantarsi a Praga ha fatto l'interrail dei luoghi più piovosi d'Europa, che comincia in Irlanda, passa dai Carpazi e finisce a Udine. Nel frattempo, per Italia Praga One Way scrive di temi e luoghi che non interessano a nessuno, ricevendone come guiderdone 1L di succo di zenzero e curcuma ogni mese.
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