Si è a Praga tenuto l’incontro tra le imprese industriali italiane attive in Repubblica Ceca e i vertici del Ministero dell’Industria e del Commercio ceco.
Il principale obiettivo dell’incontro era creare un filo operativo diretto tra le imprese industriali e la pubblica amministrazione. «Un dialogo a più voci non può che aiutarci a capire come muoverci su questo mercato in un momento, che è molto felice per l’economia ceca e anche per le aziende italiane che operano in questo Paese» ha sottolineato nel suo saluto l’ambasciatore Aldo Amati.
«Siamo felici di vivere e investire in Repubblica Ceca – ha aggiunto il presidente della Camera Italo-Ceca – L’Italia e la Repubblica Ceca si stanno preparando a un modello nuovo di sviluppo industriale, cosiddetta Industria 4.0. Un altro tema fondamentale sono gli investimenti, perché molte delle aziende presenti hanno avviato o stanno avviando progetti di ampliamento o ammodernamento dei loro impianti: l’obiettivo delle nostre aziende è di crescere nel Paese e con il Paese». Gianfranco Pinciroli ha anche sottolineato alcune problematiche delle imprese industriali italiane nel Paese. Si tratta della mancanza della manodopera o di un rapporto a volte troppo burocratico con le istituzioni ceche.
I vertici del ministero, tra i quali il viceministro per l’industria Eduard Muřický, il viceministro per i fondi europei, ricerca, sviluppo, innovazione e incentivi agli investimenti Tomáš Novotný e il direttore generale dell’agenzia CzechInvest Karel Kučera e direttrice del dipartimento per il coordinamento dei fondi europei e per gli uffici regionali dell’Agenzia per impresa e innovazioni, Renata Kořínková hanno illustrato il sistema a sostegno delle imprese e degli investitori. Si tratta, ad esempio, degli incentivi agli investimenti e dei fondi europei.
Secondo i dati del ministero, i fondi più utilizzati sono quelli a sostegno della ricerca, dell’innovazione e della collaborazione tra il settore pubblico e privato, mentre stentano a decollare i programmi per il risparmio energetico.
L’industria italiana e ceca hanno di fronte sfide comuni, come la trasformazione del modello produttivo. Tra le priorità ceche nel tema c’è la costruzione di nuove infrastrutture digitali, la sicurezza cibernetica e lo sviluppo di un sistema educativo e universitario con un’offerta formativa adeguata.
Nel dibattito tra i rappresentanti del ministero e gli imprenditori e i manager delle imprese ha visto emergere alcune problematiche comuni anche ad altre aziende industriali. Proprio la mancanza di manodopera rischia di penalizzare fortemente la Repubblica Ceca nei progetti di investimento o ampliamento dei siti industriali già presenti. Un problema, a cui i rappresentanti delle imprese industriali non solo italiane aspettano una risoluzione efficace da parte dello Stato ceco.
L’incontro è stato organizzato dal Ministero dell’Industria e del Commercio ceco, dalla Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca e dall’Ambasciata Italiana a Praga e dal Consolato Onorario d’Italia a Brno.
Insieme a Camic hanno partecipato 15 aziende associate: Acerbis Czech s.r.o., Brazzale Moravia a.s., Brembo Czech s.r.o., CDS-Viroplastic CZ s.r.o., Cromodora Wheels s.r.o., Italinox s.r.o., Eurinox s.r.o., Logit s.r.o., Nová Mosilana a.s., OM Protivín a.s., Rame CZ s.r.o., Sametex s.r.o., Siad s.r.o., Tecnocap s.r.o., Trafil Czech s.r.o.