Avendo iniziato a studiare sia il ceco che il tedesco assieme e da zero, non ho mai pensato che l’ordine delle parole del ceco potesse essere un problema.
L’ordine delle parole del tedesco (che ci servirà più avanti) è in effetti rigidissimo e spesso opposto a quello dell’italiano. Parlare in tedesco è come giocare a tetris, una data parola ha un unico posto all’interno della frase. Il problema principale è dunque incastrare le parole al posto giusto seguendo uno schema logico ovviamente teutonicamente ferreo ma, in compenso, opposto a quello di chiunque altro.
A margine, “ordine delle parole” in ceco si dice slovosled.
Comunque, l’unica cosa che avevo notato all’inizio è che in ceco l’aggettivo va prima del nome e non dopo. Come in un po’ tutte le lingue euro della famiglia indoeuropea tranne quelle latine. Se questo vi crea problemi abbiamo la soluzione. Andate in Polonia, loro sono gli unici slavi che mettono gli aggettivi dietro ai nomi.
Poi, a pensarci, in effetti un problema un po’ più serio lo ho avuto quando abbiamo affrontato le poche parole che, nella frase ceca, devono andare in una posizione specifica, ovvero…
I clitici in seconda posizione
…che in effetti è l’unica cosa davvero rigida del ceco. I clitici vanno sempre come seconda parola di qualsiasi frase e, se ne capita più di uno assieme, vanno messi secondo un ordine specifico.
Cosa sono i clitici? Sono parole, monosillabi, che in teoria non hanno accento. Ci sono anche in italiano, e sono per lo più pronomi e loro contrazioni. In italiano però c’è l’abitudine di attaccarli dietro ad altre parole e per questo vengono detti particelle enclitiche: ber-si, far-lo, dir-ci, di-glie–lo. Ecco, questi in grassetto sono dei clitici e a questo punto, pensando che non è possibile dire “dilloglie”, avrete capito che pure in italiano hanno una gerarchia.
In ceco è uguale. Cambiano solo due cose: vanno sempre in seconda posizione e non puoi attaccarli a nulla, nemmeno al ca.
Cosa vuol dire che stanno in seconda posizione. Ve lo spiego in modo largo. Avete presente che in inglese se fate l’inversione del verbo (da you are ad are you) cambia il senso della frase. Ecco, c’è anche in tedesco. Ma se fate l’inversione del verbo in tedesco non vuole automaticamente dire che sia un’inversione per fare una domanda. Semplicemente il verbo in tedesco deve essere la seconda parola di (quasi) ogni stramaledetta frase (e nelle altre è l’ultima). Aiutiamoci con una tabella in cui abbiamo le frasi tedesche equivalenti a “ero lì ieri” e “ieri ero lì”.
pos. 1 | pos. 2 | pos. 3 | pos. 4 |
ich | war | da | gestern |
gestern | war | ich | da |
Quel “war” (was) di lì non lo schiodate nemmeno se gli mandate l’Armata rossa.
Lo stesso vale per i clitici. Prendiamo l’esempio classico del ceco, ovvero il riflessivo “se” e traduciamo le frasi “mi chiamo Maroš” e “io mi chiamo Maroš”. Accade ciò:
pos. 1 | pos. 2 | pos. 31 | pos. 4 |
jmenuju | se | Maroš | — |
já | se | jmenuju | Maroš |
Non si scappa. Sposti il vebo ma non il se.
Andiamo ora nel dettaglio.
Tipi e gerarchie di clitici, nonché casi pratici
I clitici sono di 5 tipi e, se in una proposizione ce n’è più di uno, vanno tutti al secondo posto. E ci vanno secondo questo ordine qui.
- la congiunzione -li (che vuol dire se ed è attaccata al verbo, es.: jdu-li = se vado)
- il verbo essere quando è usato come ausiliare per il passato o il condizionale
- il riflessivo – si, se
- le particelle pronominali al dativo – mi, ti, mu, vám
- le particelle pronominali all’accusativo – mě, tě, ho, tu, to
Esempi intabellati1:
pos 1 | pos. 2 | pos. 3 | pos. 4 |
Prohlížel | jsem si ho | pořádně | |
Já | bych si to | pořádně | prohlížel |
Včera večer | jsem mu to | řekl | na zastávce |
Řekl | jsem mu to | na zastávce | včera večer |
O anche la semplice frase introduttiva sui clitici nell’articolo di wikipedia dedicato al slovosled: Sejde-li se více klitiků v jednom větě blablabla.
Detto questo, ovviamente avrete capito che è impossibile che in una frase compaiano tutti i 5 tipi di clitici assieme. Se non altro perché è impossibile che nella stessa proposizione ci siano -li e by assieme. Una frase con -li e jsem come ausiliare dovrebbe essere invece tecnicamente possibile ma pure parecchio una šchifezza (byl-li jsem na poště… ma si può fare?).
Ordine delle parole – la posizione 0
In ceco poi esistono tre parole che non vengono contate in questa storia delle posizioni. Sono ale (ma), a e i (entrambe significano “e”). Non lamentatevi che in tedesco sono 5.
Queste parole, se messe a inizio proposizione, contano come posizione 0.
Princ. | p. 1 | p. 2 | p. 3 | ecc. | p. 0 | p. 1 | p. 2 | p. 3 | ecc. |
Řekl, | že | si | jde | koupit cigarety, | ale | pak | se | nevrátil | |
Řekl, | že | si | jde | koupit cigarety, | — | pak | se | ale | nevrátil |
Con questo ultimo esempio potete inoltre notare che le virgole in ceco non sono spruzzate a biga di coppo in giro per la frase come in italiano, servono invece a distinguere le varie proposizioni subordinate.
E con questa le sigarette le vado a comprare io.
Note
1 Le posizioni dalle 3 in poi ovviamente sono del tutto inutili. Le ho messe per chiarezza.
Qua potete trovare tutti i numeri della nostra rubrica ceco in pillole
Qui trovate invece il volume che dà una panoramica della lingua ceca
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