Anche se la Repubblica Ceca è da tempo leader mondiale nel consumo di birra pro capite, l’ultimo anno ha portato ad un calo anche in questo settore economico.
Il consumo annuale di birra nel 2020 nella Repubblica Ceca ha raggiunto i 135 litri pro capite, il livello più basso dagli anni ’60. Si tratta di ben sette litri in meno rispetto al 2019, quando il consumo pro capite era di 142 litri. E anche se sette litri in meno a testa non vanno a intaccare il record dei cechi, questo calo rappresenta un grande problema per i produttori locali.
La produzione è diminuita lo scorso anno del 6,9% arrivando a 20,1 milioni di ettolitri, un ribasso non indifferente se si considera il record di 21,6 milioni di ettolitri del 2019. Secondo la ČSPS (Associazione ceca dei birrifici e delle malterie), citata da expats la colpa è delle restrizioni sull’apertura di pub e ristoranti.
I pub e i ristoranti di solito rappresentano un terzo delle vendite di birra totali, diminuendo a un quarto nel 2020. Le vendite di birra nei supermercati non sono state in grado di compensare le mancate vendite di pub e ristoranti.
Secondo la ČSPS altri fattori che hanno contribuito negativamente alle vendite sono stati gli orari di apertura ridotti, il divieto di consumo di alcol in pubblico e la cancellazione di eventi sportivi e culturali Anche la restrizioni sulle festività a dicembre hanno avuto un grande impatto.
Circa 500 pub hanno chiuso nel 2020, con centinaia di altri previsti quest’anno, ha aggiunto ČSPS.
Com’è cambiato il mercato della birra nell’ultimo anno
Le vendite di birra in bottiglia di vetro sono aumentate di 6 punti percentuali, arrivando al 46%. La quantità di fusti di birra venduti è però diminuita di 8 punti, scendendo al 25%.
Sono rimaste invariate le vendite di birra in bottiglie di plastica, all’11%. Le vendite di prodotto in lattina sono aumentate di 3 punti percentuali raggiungendo il 15%.
A subire la botta peggiore sono state le vendite di birra v tanku: queste sono diminuite di oltre la metà e ora rappresentano solo il 2% del totale.
Per quanto riguarda la popolarità dei tipi di birra, il consumo di birre a bassa fermentazione (desítky e dvanáctky) ha registrato una crescita graduale, ma costante, con aumenti di oltre il 16% negli ultimi 10 anni.
Rispetto agli anni precedenti, anche la popolarità delle birre analcoliche e delle bevande miste a base di birra è aumentata in modo significativo. La produzione totale di questi è aumentata del 12%.
Le perdite di questo mercato sono state evidenti anche nelle esportazioni. Nel 2019, l’aumento della produzione totale di birra è stato portato avanti dalla grande domanda estera; invece l’anno scorso, per la prima volta in nove anni, le esportazioni sono diminuite.
Infatti nel 2020 sono stati esportati 5 milioni di ettolitri di birra, 381.000 ettolitri in meno rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda le importazioni, l’anno scorso c’è stato un incremento di 56.000 ettolitri, ovvero del 12,8% (in un totale di 492.000 ettolitri). La maggior parte della birra in questione, proviene dai paesi dell’UE e rappresenta circa il 3% del consumo interno.
Ad essere colpiti di più da questa crisi sono stati i piccoli birrifici. L’anno scorso, la produzione totale è diminuita circa dell’8%, ma la produzione nei microbirrifici (che consiste quasi totalmente di birra per bar e ristoranti) è diminuita del 30%.
Per di più, reindirizzare la produzione sulla birra in bottiglie e lattine risulta costoso e complesso per i microbirrifici. Di contro i grandi produttori hanno potuto godere di un maggiore interesse per la birra in bottiglia. Budweiser Budvar ha aumentato la produzione di 51.000 ettolitri lo scorso anno, raggiungendo il record di 1,73 milioni di ettolitri.
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