Il Bruselský styl, ovvero lo stile di Bruxelles, è il nome dato all’espressione artistica ed architettonica in voga in Cecoslovacchia dalla fine degli anni 50 ai primi anni 70.
Il nome Bruselský styl deriva dal successo riscosso dalla Cecoslovacchia all'”EXPO 58″ di Bruxelles, la prima grande esposizione internazionale organizzata dopo la fine della seconda guerra mondiale (nel 1958, appunto).
Per la Cecoslovacchia comunista si trattava di un’opportunità per ripresentarsi al mondo occidentale nella migliore luce possibile e di tornare nella cerchia dei paesi culturalmente e tecnicamente sviluppati, a cui aveva appartenuto tra le due guerre mondiali.
E in effetti, la Cecoslovacchia venne insignita del massimo riconoscimento, la Stella d’Oro, per il padiglione espositivo. Frutto degli architetti František Cubr, Josef Hrubý e Zdeněk Pokorný, la costruzione presentava due edifici come perfetti esempi del design moderno: il padiglione stesso ed un ristorante. Il padiglione a forma di L era costituito da un’intelaiatura in ferro, da pareti in vetro ed elementi in plastica. Questo faceva sì che potesse essere facilmente smontato e trasportato per essere rimontato da un’altra parte. Difatti, dopo la fine della mostra, entrambi gli edifici vennero trasferiti al parco di Letná. Il padiglione prese fuoco, il ristorante rimane fino ad oggi, riabilitato ad altri usi.
Durante il realismo socialista degli anni 50, gli artisti dovevano adeguarsi alle linee guida del partito e dovevano incorporare i temi dell’ideologia socialista, pena la censura. Con la fine di quel periodo, la società cecoslovacca iniziò a cercare una nuova espressione visiva, sia nell’architettura, che nell’arte applicata.
Il Bruselský styl si distingue per il suo impatto emotivo, specialmente con l’uso di colori pastello accesi e di forme geometriche morbide.
I materiali tipici sono il vetro, la ceramica, il laminato, la plastica, l’alluminio. Le forme tipiche sono i triangoli, i trapezi, le spirali, le parabole e le forme coniche.
In architettura erano comuni le volte a conchiglia, le facciate in vetro, le strutture in pannelli di cemento armato e pannelli di vetro, spesso ondulato, o di plastica.
Ovviamente la mostra di Bruxelles non rifletteva la realtà, ma presentava un modello di società ideale. Gli oggetti presenti all’Expo, come ad esempio scarpe e mobili, erano solo prototipi. Non sono mai stati prodotti e quindi, negli anni successivi alla mostra, le persone cercarono di creare gli oggetti da sole, principalmente a mano o con strumenti rudimentari. Questo portava a forme e prodotti finali differenti ed i pezzi che si trovano oggi di quel periodo sono spesso oggetti strani fatti in casa, che combinavano il vecchio con il nuovo.
Alcuni esempi di architettura in stile Bruxelles nella Repubblica Ceca sono: l’hotel International, l’hotel Continental ed il padiglione Z del complesso fieristico a Brno; le stazioni dei treni di Cheb, Beroun, Bílina, Ostrava, Havířov; il complesso di piscine di Podolí a Praga; i famosi Šumperáky, un tipo di casa unifamiliare, il cui progetto venne creato dall’architetto Josef Vaněk, originario di Šumperk, nel 1966. Gli Šumperáky sono onnipresenti ancora oggi sul suolo della Repubblica Ceca e della Slovakia.
Esempi di Bruselský styl in altri campi sono l’automobile Tatra 603; il Tram T3 con i tipici sedili in plastica; le lampade ed i lampadari prodotti dalla Napako, tra cui il famoso modello 0513, soprannominato “Suora” (Jeptiška).
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