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Cubismo ceco: la Casa della Madonna Nera a Praga

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Il cubismo ceco ha una particolarità che lo distingue dagli altri movimenti cubisti nel resto del mondo.

A differenza dei suoi colleghi, come ad esempio quello francese, il cubismo ceco non si è limitato alle sole arti ma è stato applicato all’architettura. Ancora oggi a Praga troviamo edifici cubisti. Due su tutti sono il Palác Adria e la Casa della Madonna Nera.

Oggi ci occupiamo di quest’ultima, dato che all’inizio non era particolarmente amata. Gli architetti la odiavano perché troppo complessa, i critici non la capivano e le persone comuni la trovavano un po’ ridicola.

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Oggi il cubismo della Casa della Madonna Nera è decisamente più apprezzato, rendendola uno degli edifici più importanti del centro di Praga.

La sua storia inizia nel 1912, quando l’imprenditore František Herbst commissionò una “casa multifunzionale” all’architetto Josef Gočár. L’edificio sarebbe stato costruito partendo dalle macerie di un’abitazione barocca.

Inizialmente il design scelto da Gočár era modernista, stile con il quale si riconosceva all’epoca. In seguito però l’architetto si unì a un gruppo di artisti che promuovevano il cubismo, decidendo di cambiare il progetto.

Una delle scelte più decisive di Gočár riguardò sicuramente la facciata, in stile modernista e ormai parecchio rovinata. Il piano originale era quello di ricostruirla da capo dandole una forma tondeggiante, ma si finì per scartare. Rielaborò il design già esistente in chiave cubista.

L’edificio in sé

Entrando si viene immediatamente affascinati da una scala a chiocciola dalla forma particolare. L’edificio originariamente presentava un wine bar nel seminterrato, dei negozi al piano terra e nel secondo piano c’era un salone di moda seguito da appartamenti e uffici. Oggi invece è diventato un Museo delle Arti e dei Mestieri, la cui collezione si concentra proprio sul cubismo ceco.

Al primo piano si trovava il Grand Café Orient, curato da Gočár fin nei minimi dettagli. Tutti i mobili presenti sono in stile cubista, includendo anche lampade e lampadari. Le porte del Grand Café sono state riaperte 15 anni fa, grazie a Rudolf Břínek che ha rilevato questo spazio.

Ai piani superiori si trova una mostra con alcuni dipinti di pittori quali Bohumil Kubišta, Emil Filla o i fratelli Čapková. Ci sono anche esempi di design e mobili progettati da designer cubisti, come Gočár o Pavel Janák.

Uno stile rivalutato nel tempo

L’architettura cubista ebbe vita breve. Il suo arrivo precedette la prima guerra mondiale e, dopo il 1921, venne accantonato. Non aveva riscosso successo né tra i critici né tra la gente comune, che considerava questo stile troppo complesso.

Solamente negli anni ’60 si iniziò a rivalutare il cubismo nell’architettura ceca, che è oggi considerato come uno stile curioso, particolarmente interessante e, una volta tanto, davvero unico al mondo.

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Emanuela Figliuolo
Emanuela Figliuolo
La Ba(o)rbona - Originaria dei monti sicani, alterna la vita nell'isola natìa con lunghi soggiorni nella Mitteleuropa. La sua natura filo-gitana e la scarsità di risorse la portano a non avere fissa dimora e a familiarizzare con tutti i divani, materassini gonfiabili e brandine del vecchio continente. In realtà è una spia segreta, ma neanche lei si ricorda per quale governo. In ogni caso, se le offrite una pacca sulla spalla e un carboidrato a vostra scelta riuscirete a portarla dalla vostra parte. Quando le chiedono cosa l'abbia portata in Boemia risponde sempre "Flixbus" e non capisce perché questa risposta non sia soddisfacente. Per Italia Praga One Way fa quello che gli altri non hanno mai avuto il coraggio di fare: accollarsi il lavoro arretrato e defenestrare dalla Žižkov Tower tutti coloro osano definirla un brutto edificio.
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