La chiesa di San Giorgio (Kostel Svatý Jiří, in ceco) si trova nel villaggio di Luková, situato a circa 6 km a nord-ovest di Manětín, nella regione di Plzeň.
La prima menzione di Luková si trova nel documento di fondazione del monastero di Kladruby del 1115. Negli anni 1420 – 1546, Luková passò nelle mani di diverse famiglie aristocratiche (Švamberk, Šlik, Hrobčič , Lažan) come parte della tenuta Manětín.
Passando a tempi più recenti, nel 1946 a Luková si contavano ben 22 case, alcune delle quali a rischio di demolizione. Il paese è dominato dalla chiesa di San Giorgio, situata sulla collina.
La costruzione della chiesa risale al XIII secolo. L’edificio era ovviamente in stile gotico, ma durante le guerre hussite del 1400 fu distrutto quasi completamente. Di questo edificio gotico sono sopravvissuti, dopo i restauri del XVI secolo, solo il presbiterio e la sagrestia, entrambi con volta a crociera.
Dopo un incendio avvenuto nel 1796, la chiesa fu restaurata e ricostruita in un misto di stile neoromanico e neogotico. I lavori interessarono anche la torre, che ricevette un nuovo tetto più elegante, e la navata, a cui fu dato un soffitto piatto.
Visitando la chiesa oggi non è difficile rendersi conto che gli anni di maggior splendore siano passati da tempo. La struttura è fatiscente e l’interno presenta numerosi danni. L’intonaco è scrostato, i vetri di alcune finestre sono rotti e dove un tempo c’era l’orologio, oggi ci sono dischi arrugginiti.
Dopo questa lunga premessa, immagino vi starete domandando il perché di un articolo su questa una chiesa diroccata in un villaggio sperduto (la chiesa è qui).
Ebbene, si narra che nel 1968, durante un funerale, un pezzo del soffitto cadde ed i credenti (e doppiamente dolenti, vista la tegola che li aveva colpiti in testa) si convinsero che fosse un cattivo presagio, cosicché la chiesa venne definitivamente chiusa. Negli anni successivi si pensò solamente a non farla crollare. Quindi, ogni tanto alcuni lavori di ristrutturazione venivano organizzati per garantire la sicurezza l’edificio.
Nel 2012, tuttavia, lo studente Jakub Hadrava di Plzeň scelse la chiesa di Svatý Jiří a Luková come oggetto della sua tesi di laurea. La tesi, intitolata “La mia mente” (Má mysl, in ceco), tratta la capacità di ascoltare i luoghi e rispondere ad essi in modo adeguato.
L’obiettivo era quello di far rivivere il passato nel mondo dello spettatore. In questo caso di riportare in vita un’immagine della chiesa al tempo in cui era usata da persone per le quali la fede era una parte naturale della vita.
Hadrava si rese conto che gli edifici abbandonati in generale e le chiese in particolare sono luoghi estremamente interessanti e forti e creare sculture in quegli spazi era per lui una sfida. Secondo lo studente, la chiesa, essendo il luogo di incontro con Dio, come maestro morale, è un luogo che è principalmente destinato a coltivare il bene nelle persone. Il fatto che tante chiese siano ora vuote e cadano in rovina, come il caso di Luková, si riflette nella condizione delle persone di oggi, che sono mentalmente in decomposizione e successivamente cadono a pezzi.
Per Hadrava il potere della statua deriva in gran parte dal luogo in essa cui prende vita e se la statua stessa è conforme al luogo in cui si trova. Quindi, creare sculture in determinati spazi genera una sinergia di forza tra il luogo e la statua e si può creare un legame insolitamente forte.
Partendo da questo punto, Hadrava ha creato 32 sculture uniche con materiali impregnati di gesso per provare a restituire una certa santità al luogo.
Modello di ciascuna statua sono persone vere ed esistenti. I volontari che parteciparono al progetto furono avvolti in un involucro di plastica, poi coperti con lenzuola ed infine bagnati con il gesso.
Sembrerebbe che le statue rappresentino i tedeschi dei Sudeti che vivevano nel villaggio e per i quali la fede era parte integrante della vita. Hadrava ha voluto ricordare le anime dei fedeli che sono rimasti leali alla chiesa anche nei momenti più difficili.
Oggigiorno, queste figure vestite di bianco siedono tranquillamente nei banchi di legno della chiesa.
Si tratta di credenti che pregano in silenzio, a capo chino, senza muoversi, né respirare.
Ad alcune statue è stato aggiunto del fosforo, quindi si illuminano di sera e sembrano molto più misteriose del solito.
Grazie al lavoro di Jakub Hadrava, la chiesa è arrivata all’attenzione del pubblico e sta avendo una nuova possibilità. Sempre più persone passano a dare un occhio e le loro donazioni donazioni hanno reso possibili alcuni lavori di restauro alla facciata. Il piano di raccolta di donazioni volontarie continua ad andare avanti e servirà per i lavori di riparazione futuri. E sarà proprio grazie a questo piano che sarà possibile salvare la chiesa in maniera completa, facendo sì che le panche all’interno si riempiano nuovamente di persone reali.
Per avere tutte le informazioni sulla chiesa potete consultare la pagina ufficiale. Sembra vecchia, ma gli aggiornamenti agli orari d’apertura sono regolari. Durante l’inverno la chiesa è di solito chiusa e riapre in primavera. In estate vengono organizzate visite guidate, anche notturne.
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