Gli esperti prevedono un calo del PIL tra il 7,5 e l’8% durante la recessione, con il rischio che questo numero raggiunga le due cifre in caso di una seconda ondata del virus.
Ad aprile, il ministero delle Finanze ceco aveva previsto una decrescita finanziaria del 5,6% causata principalmente dalla pandemia (ma vogliamo comunque ricordare che già a fine 2019 si parlava di un rallentamento della crescita per quest’anno). Ultimamente però il ministro delle Finanze Alena Schillerová ha dichiarato che con tutta probabilità la recessione sarà più pesante di quanto previsto.
Questa volta non ha dato dei numeri precisi, ma quando si è affrontato l’argomento delle previsioni fatte dall’OCSE che stimano un crollo economico del 9,6% nel 2020 le ha definite “uno scenario molto buio”.
Anche i consulenti finanziari che hanno affiancato il governo ceco durante la pandemia hanno elaborato delle anticipazioni. Durante un’intervista con l’agenzia di stampa ČTK gli analisti hanno stimato che la decrescita del Pil si aggirerà tra il 7,5% e l’8%. Ma se ci dovesse essere una seconda ondata questo numero potrebbe raggiungere facilmente le due cifre.
Gli esperti hanno spiegato quanto la recessione economica ceca sia strettamente collegata con la situazione mondiale. Inoltre, si sono dimostrati piuttosto scettici davanti alle ipotesi di una ripresa rapida. Anche se bisognerà aspettarsi un rialzo dovuto alla fine della quarantena, l’economia mondiale sarà comunque più debole rispetto a prima del virus.
Alcuni analisti hanno anche messo in discussione le politiche attuate dal governo ceco per sostenere le imprese durante questa crisi poiché la loro realizzazione è stata lenta e rimane tutt’ora in stallo. Infatti, anche se il piano d’azione della ČR si è rivelato migliore rispetto ad altri paesi europei, è stato messo in atto troppo tardi.
Secondo il ministero delle Finanze, a maggio il totale delle risorse impiegate per supportare l’economia equivaleva a 1.150 miliardi di corone, più del 20,4% del Pil. Da allora questa cifra ha continuato ad aumentare gradualmente.
Pensare al futuro
Prima dell’inizio della pandemia, la Repubblica Ceca aveva un debito pubblico basso. Proprio per questo motivo, spiegano gli analisti, il governo è stato in grado di sfruttare una politica di bilancio statale più robusta rispetto ad altri Stati. Adesso sarà però necessario implementare delle buone politiche di investimento e impegnarsi per per preservare tutte quelle imprese che sembrano promettenti per il futuro. In questo modo il debito pubblico acquisito così rapidamente durante la crisi, potrebbe essere estinto nel medio periodo.
Schillerová ha dichiarato che il ministero non rilascerà altre previsioni economiche sul 2020 prima del 10 agosto. Ha anche aggiunto che, se messa a paragone con altre nazioni, la ČR sta gestendo bene la situazione.
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