A fine agosto il governo ceco ha approvato l’abolizione del salario super lordo (Superhrubá mzda). La misura deve essere ovviamente approvata dal parlamento e non è detto che accada, non solo perché il governo non ha la maggioranza assoluta (96 deputati su 200).
Facciamo comunque finta che accada e vediamo cosa succederebbe ai vostri stipendi (ma anche a quelli di noi OSVČ).
La superhrubá mzda rappresenta i costi salariali totali del datore di lavoro per dipendente. In sostanza è il salario lordo cui si aggiungono i contributi previdenziali che il datore di lavoro paga per il dipendente: pensione (24,8%) e assicurazione sanitaria (9%). Quindi, la Superhrubá mzda d’ognuno è pari al salario lordo aumentato del 33,8%. Avete un lordo di 45.000 Kč? La superhrubá mzda sono 60.210 Kč. Che non perdete voi ma il vostro datore di lavoro.
Con la nuova riforma, inoltre, la parte di salario lordo che vi andrà via in tasse sarà del 15% o, per chi piglia più di 139.000 Kč al mese del 23% (poverini). Quindi, se tirate 25.000 Kč al mese, vi trovate un netto di circa 1.275 corone più alto. E questo 15 o 23% (meno di prima) andrà in INPS e assicurazione sanitaria, quindi è da capire come il governo pensa di aumentare le pensioni (vuole farlo) con contributi pensionistici più bassi.
Cambia qualcosa per gli OSVČ?
A meno che non paghino l’IVA, per i lavoratori autonomi non cambia nulla. Il calo di entrate fiscali di cui sopra può comportare una perdita per le casse dello Stato pari a 90 miliardi l’anno (e questo è un buon motivo per cui il parlamento potrebbe respingere la riforma). Tralasciando il 2020 per ovvi motivi, significa che il deficit della Repubblica Ceca triplica (era di circa 50 miliardi nel 2019). L’unica soluzione attualmente al vaglio per tamponare questa emorragia è, ovviamente, l’aumento dell’IVA. In questo modo il buco scende da 90 a 27 miliardi. Ma mica si azzera.
E qui sta il punto. Tutte le volte che Babiš fa delle riforme finanziarie la domanda è sempre la stessa. Dove prende i soldi? Oltre a eliminare la superhrubá mzda, in un anno in cui a causa dei corona-aiuti sociali il deficit annuo è decuplicato, Babiš ha pensato bene di dare un extra da 6.000 Kč a tutti i pensionati. Va ben, loro non hanno avuto nessun programma di corona-aiuti escluso il poter entrare negli Albert prima degli altri e spazzolarsi tutte le akční nabídky. Ma sempre li siamo.
Da dove vengono quei soldi?
Tralasciamo l’opzione “ne ha tanti quindi li mette lui”, che potremmo definire “poco probabile”.
La risposta può essere trovata guardando un’altra cosa, successa però a Praga. Il sindaco prima di Hřib (Adriana Krnáčová) era del partito di Babiš. Durante la sua amministrazione ha eliminato la Opencard (nobile gesto) ed ha pure abbassato il costo dell’abbonamento annuale per l’MHD da 4.700 a 3.600 Kč. Figata e siamo tutti d’accordo, non fosse che comporta perdite per miliardi di corone l’anno (fate che 800.000 praghesi hanno l’annuale e per ciascuno di essi il comune intasca 1.000 corone in meno).
Dove si pigliano i soldi? Semplicemente, non si pigliano. Si fanno queste elargizioni stile “il meno possibile a quanti più possibile che così magari ci votano” e si lascia l’amministrazione successiva a vedersela col buco lasciato e ad aumentare i costi dell’abbonamento/le tasse/quel che è, facendo così la figura del Mario Monti di turno. Ed è probabile che con la superhrubá mzda andrà così.
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