Arrivando a Praga sulla D1, avete mai notato quell’edificio a forma di castello per bambini colorato e scintillante?
Ebbene, il castello è in realtà l’archivio di stato ceco, progettato dall’architetto Iva Knappová.
La prima pietra fu posata il 20 ottobre 1992. Il 3 gennaio 1995 i documenti iniziarono ad essere spostati e alla fine del 1998 si contò che 64.617 miliardi di materiale d’archivio era stato trasferito (trasportato con 1.565 camion). Il 16 gennaio 1995 furono messe in funzione due camere di disinfezione, utilizzate principalmente per sterilizzare archivi infestati da muffe. L’archivio venne aperto al pubblico nel 2001.
A prima vista, il monolite richiama l’attenzione con la sua forma non convenzionale e le insolite facciate colorate, caratterizzate da piastrelle di ceramica e linee decise. Alla parte dell’ufficio principale, con spazi per il pubblico, segue quella con i depositi.
Il problema dello spazio era diventato critico già a cavallo tra gli anni 80 e 90, quando l’archivio aveva esaurito tutti gli edifici a disposizione. Nel 1991 l’archivio di stato si trovava in un totale di 19 immobili: 11 a Praga e 8 fuori.
Quindi si pensò di progettare uno stabile grande a sufficienza per ospitare sia tutti gli archivi già esistenti, più quelli futuri.
Il nuovo edificio doveva unire tutti i luoghi di lavoro distaccati esistenti e offrire loro confortevoli spazi moderni per gli archivi, il loro restauro e la ricerca, nonché per attività di ricerca, esperti e pubblico in generale.
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