Oggi vi portiamo alla scoperta di qualcosa che solitamente passa inosservato, nascosto nel sottosuolo praghese, ovvero i lavori artistici che decorano le stazioni della metro.
In virtù della vena artistoide dell’articolo, la panoramica dell’arte in metro si svolge secondo l’itinerario opposto a quello normale. Partiamo dalla fermata di Skalka e non da Motol.
Skalka
In questa fermata troviamo un mosaico realizzato in vetroceramica e pietre dall’artista ceco Jan Grimm nel 1989 ed è intitolato “Motivi Naturali” (Přírodní Motivy, in ceco).
L’opera occupa l’intera parete dell’atrio della stazione e ritrae fiori e farfalle ed è in condizioni eccellenti.
Želivského
Nel vestibolo della stazione è presente un mosaico monumentale in pietra della pittrice, artista grafica ed illustratrice ceca Jiřina Adamcová.
Il mosaico, intitolato “Jan Želivský ed il suo tempo” (“Jan Želivský a jeho doba”, in ceco) venne terminato nel 1980 dopo un intero anno di lavoro.
Jan Želivský era un prete hussita, famoso per aver guidato, nel 1914, la processione degli hussiti attraverso le strade di Praga. La processione terminò con la prima defenestrazione e diede il via alle guerre hussite.
Il mosaico venne creato in un laboratorio artistico nella zona di Letná e, essendo pesante e di grandi dimensioni (misura 3×7 metri), Adamcová si fece aiutare dal figlio e da alcuni assistenti.
La pietra doveva richiamare la purezza, la ruvidità delle idee e la lotta della più grande rivoluzione del Medioevo boemo, i cui simboli dovevano essere gli abitanti di Praga sullo sfondo di un muro gotico stilizzato. Con questa opera, Adamcová voleva esprimere una dedica all’eredità del movimento hussita, come componente principale delle tradizioni rivoluzionarie della Cecoslovacchia e la figura del radicale Jan Želivský era ideale per esprimere queste idee.
Flora
Tutta una parete dell’atrio è ricoperta da pannelli con rilievi in ceramica smaltata. Il colore dominante è il verde, anche se i pannelli sono deteriorati, quindi ad oggi sembrano marroni e neri.
I rilievi, del 1980, sono opera dall’artista Petr Svoboda e sono intitolati “Motivi Naturali” (“Rostlinné motivy”, in ceco), ovvio rimando al nome della stazione.
Jiřího z Poděbrad
Se Jan Želivský ha dato il via alle guerre ussite, l’elezione di Jiří z Poděbrad (Giorgio di Boemia) a re di Boemia le ha concluse. Nella fermata a lui intitolata si nota, come prima cosa, un bassorilievo su pietra bianca del monarca, creato nel 1978 dallo scultore e restauratore Jiří Dušek.
Dirigendosi verso una delle uscite si incontrano i pannelli in ceramica dell’artista Lubomír Šilar, realizzati nel 1980 e che rappresentano la Praga hussita. Purtroppo anche questi pannelli versano in un cattivo stato di conservazione.
Můstek
Nell’atrio in direzione Václavské náměstí si trovano due bassorilievi in ceramica, datati 1978, degli artisti e scultori Ladislav Dýdek e František Bílek.
Le ceramiche portano i colori dell’attuale bandiera ceca, ma non si sa se originariamente fossero presenti anche altri colori. Purtroppo i pannelli sono danneggiati, alcune parti mancano ed in generale non sono in un buono stato di conservazione.
Nello stesso vestibolo ci sono anche tre pannelli in alluminio di Josef Buňka, ognuno marcato con una lettera (A, B, C).
Nel vestibolo dell’uscita di Můstek a sud è da notare il notevole resto archeologico del ponte medievale da cui deriva il nome della fermata (qui l’articolo sul ponte).
Malostranská
Nell’atrio della stazione sono presenti alcune sculture barocche: Mercurio, Venere ed un’allegoria della Speranza (Naděje, in ceco, foto di copertina). Sono tutte copie di statue esistenti nella Galleria delle Virtù a Kuks e nel castello di Valeč.
Nella parte superiore della stazione ci sono cinque cancelli, il più interessante è il cancello vetrato decorato con sbarre metalliche, prodotto dell’artista Jan Smrž.
Hradčanská
In questa stazione si trovano motivi riguardanti la storia più moderna della Repubblica Ceca. Sulle pareti del vestibolo sono presenti bassorilievi giganti creati nel 1978 dagli scultori Slavoj Nejdl e Jiří Prádler.
Su un muro, Slavoj Nejdl ha creato tre rilievi. Possiamo vedere mani umane che simboleggiano la rivoluzione bolscevica, lo stemma boemo e, ultimo ma non meno importante, un’iscrizione che recita “Veškerá moc v ČSSR patří pracujícímu lidu” (Tutto il potere nella Repubblica Socialista Cecoslovacca appartiene ai lavoratori).
Su un altro muro Jiří Prádler ha realizzato un rilievo rappresentante una corona.
La stazione di Hradčanská è una testimonianza del fatto che i danni o, in alcuni casi, la rimozione, di alcune opere all’interno della metro di Praga non sono un tentativo di ridurre l’ideologia comunista, ma piuttosto un modo di commercializzare i vestiboli delle stazioni.
Dejvická
La prima puntata sull’arte in metro termina a Dejvická. La stazione era precedentemente chiamata Leninova, perché nel vestibolo era presente una statua di bronzo di Lenin, oggi coperta da uno dei tanti negozi presenti nella metro. Ma si possono ancora ammirare due stupendi mosaici in pietra del 1978, opera del pittore Martin Sladký: Rivoluzione in fiamme (Plameny revoluce) e Dinamica della rivoluzione (Dynamika revoluce).
I mosaici raffigurano bandiere sventolanti stilizzate e fiamme rosse. Dopo gli anni 90 si decise però che sarebbe stato più appropriato chiamare l’opera solo “Fiamme e Dinamica” ed i battaglioni sovietici si trasformarono in una composizione astratta.
I mosaici sono ancora visibili, nonostante siano stati inglobati all’intero di due negozi: uno è dentro una sala scommesse e l’altro è dietro il bancone di una pekárna.
Qui trovate l’arte in metro della linea B
Qui trovate l’arte in metro della linea C
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