Il memoriale ricorda la significativa resistenza internazionale dei Carbonari italiani contro l’Impero Austriaco.
Il monumento è dedicato ai Carbonari italiani imprigionati nel castello di Špilberk negli anni 1823-1845.
Venne installato nell’Ottobre del 1925 dal comitato di Brno Dante Alighieri e dal 1958 fa parte dei monumenti storici e culturali protetti.
Il memoriale è costituito da una lapide verticale di travertino che si innalza da una base in pietra. Ai lati della lapide sono presenti due piccole colonne, ognuna delle quali regge un vaso di fiori in bronzo.
Sulla parte frontale superiore della lapide il rilievo in bronzo ritrae la Lupa Capitolina, che allatta Romolo e Remo. Sulla parte inferiore sono presenti alcune iscrizioni in rilievo, tra cui i nomi dei carbonari morti.
Gli autori furono l’architetto Mario Stanich-Sardi e lo scultore Dino Somà.
Il monumento originale aveva elementi fascisti, come due fasci littori ai lati e teste d’aquila di bronzo sui vasi dei fiori. Durante un restauro degli anni 90 si decise di eliminarli.
Il movimento per la liberazione dell’Italia ebbe origine nel 1808. A quel tempo il paese era frammentato e Francia e Austria ne condividevano il controllo. I membri delle associazioni rivoluzionarie segrete si incontrarono con i minatori di carbone, da cui presero il nome. Molti Carbonari, arrestati dalla polizia austriaca, vennero condotti nel più crudo carcere austriaco, lo Špilberk.
Per chi ancora non lo sapesse: Silvio Pellico fu incarcerato qui nel 1822, dove rimase per 9 anni e da dove scrisse la sua opera più famosa “Le mie prigioni”.
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