Il sentiero naturalistico della Sázava attraversa (ovviamente) la valle del fiume Sázava e corre lungo le pendici della collina di Medník.
Il punto di partenza ideale per il sentiero naturalistico della Sázava (Posázavská naučná cesta) è la stazione ferroviaria di Petrov u Prahy, a cui ci si arriva in treno sulla tratta Praga – Braník – Čerčany (vedi Posázavský pacifik). Da qui si scende sul fiume Sázava e il sentiero continua attraverso la bellissima natura intorno al fiume. Lungo la strada si raggiunge la collina Medník, nota per il fatto che vi crescono molte specie di piante protette e che più o meno si trovano solo in questa zona.
Il sentiero è un saliscendi (non è una trekkata difficile, ma nemmeno semplicissima) ed in alcuni punti è scavato nella roccia – ci sono voluti 12 anni per realizzarlo, ed è lungo 10 km. Oltre a questo, offre anche diversi panorami suggestivi. Uno dei più famosi è Klimentova vyhlídka, da cui si gode una splendida vista sul fiume (vedi foto di copertina).
In corrispondenza di Žampach, al di là del fiume, è facile vedere il viadotto ferroviario sopra il burrone di Kocourkovská. Nella stagione estiva c’è un traghetto (dall’altra parte del fiume c’è una stazione ferroviaria), in primavera e in autunno è invece necessario raggiungere a piedi Kamenný Přívoz (e fare tutto il percorso).
Se siete veramente sportivi (e a differenza mia sapete nuotare), potete fare la stessa tratta in canoa, partendo da Kamenný Přívoz o addirittura da Čerčany, che poi è il capolinea ultimo della linea ferroviaria che percorre questo tratto della Sázava.
La Sázava
La Sázava, coi suoi 225 km, è il quinto fiume più lungo della Repubblica Ceca, dopo Elba, Vltava, Morava e Ohře1. Di lei abbiamo già parlato nell’articolo sulle sculture di Lipnice.
I cechi la chiamano “zlatá řeka” (fiume d’oro). Contrariamente a quanto si può pensare, nel fiume in realtà non c’è però mai stato oro. Il nome gli viene dai suoi fondali argillosi e poco profondi che danno alle acque un caratteristico colore giallastro.
Non che i cechi siano gli unici nella storia ad aver cercato di dare un nome altisonante a un fiume color pantano chiaro. Lo hanno fatto anche gli hobbit col fiume che limita i confini orientali della loro Contea. Il fiume lo hanno conosciuto all’inizio col nome elfico di Baranduin (fiume marrone dorato) ma, non capendoci un cazzo, lo hanno storpiato in Brandywine (in italiano Brandivino) ovvero un fiume col colore di brandy e vino2.
Note
1 I cechi contano solo i fiumi che hanno una parte importante del corso sul loro territorio, quindi la classifica non tiene conto di Oder e Dýje (Thaia). Strano? Beh, neanche troppo, perché anche in Italia abbiamo lo stesso metodo. Se così non fosse, il fiume più lungo d’Italia non sarebbe il Po, ma la Drava.
2 (nel caso ci fossero linguisti e Tolkienomani alla lettura) Tolkien era un linguista con delle palle di molibdeno e pure assai grandi, quindi risparmio alla plebe i salti di traduzione-prestito-storpiatura-adattamento del nome Baranduin dal sindarin alla lingua hobbit all’ovestron all’inglese. Comunque sappiate che c’è un fiume Brandywine anche negli Stati Uniti ed è color Sázava pure quello.
Fonte – kudyznudy
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