I riti del triduo pasquale in chiesa anche qua sono identici a quelli cui potete partecipare da Treviso a Minneapolis. La Pasqua ceca però viene dopo, ovvero il lunedì dell’angelo (o Pasquetta che dir si voglia).
Ho conosciuto cechi atei fermamente convinti che Pasqua fosse il lunedì e non la domenica, perché la parte succulenta della Pasqua ceca è il lunedì. Quindi se uno non va in chiesa non si accorge nemmeno che è una domenica diversa dalle altre e la differenza la nota solo il lunedì. Ma da qualche anno anche il venerdì perché da poco è stata approvata una legge per cui il venerdì santo è festa nazionale e si sta a casa dal lavoro. Perché la Rep. Ceca è un paese ateo, ma quando si tratta di fare un giorno di riposo va bene anche il Signore.
Dicevamo, cosa succede il Lunedì? Che cosa è la Pasqua ceca?
I preparativi, a dire il vero partono la domenica.
I maschi si avviano per i campi in cerca di un albero di salice1 – in ceco vrba – e ne tagliano i rami sottili. In teoria. Nei paeselli in cui gli alberi di salice sono pochi questi vengono martoriati e rimangono quasi senza rami. Intrecciando quei rami, assai flessibili, gli uomini costruiscono una pomlázka, ossia una frusta. E che se ne fanno di un frusta?
Mentre gli uomini vanno alla ricerca del salice e intrecciano la pomlázka, le donne stanno a casa a cucinare dolcetti e decorare uova sode. Le donne più pigre le colorano a tinta unita e ci mettono sopra un adesivo colorato. Le donne più in gamba invece le decorano facendo disegni con la cera colorata.
Un grazioso esempio lo vedete qui
Personalmente mi è capitato di ricevere uova che erano stupende. C’è da dire che se entrare in una cucina dove stanno facendo le uova con la cera quasi svenite per l’odore della cera, ma il risultato è spettacolare. Una menzione particolare per le donne che fanno l’uncinetto attorno alle uova. Ad alcuni piacciono, a me sembrano una perversione da film horror (ma forse sono io che ho problemi con l’uncinetto).
Arriva il lunedì dell’angelo
Finalmente partono i festeggiamenti. I maschi si riuniscono in gruppi di amici e con la loro pomlázka vanno casa per casa a suonare il campanello delle femmine. Entrati in casa recitano la famosa poesiola hody hody doprovody (la recitò anche Babiš nella ormai storica puntata di Čau lidi che qui non embeddiamo perché già così gli abbiamo fatto troppa pubblicità).
Dopodiché con la loro pomlázka frustano le donne sul sedere e sulle gambe.
Per ringraziarli le femmine donano loro le uova decorate, i dolcetti e – se maggiorenni – dell’acohol. Spesso pesante. Spesso Slivovice. Dopodiché le donne legano alla pomlázka dei frustatori un nastrino colorato. Visita dopo visita la pomlázka diventerà una girandola di colori.
Se vi siete scandalizzati perché gli uomini frustano le donzelle sul sedere e sulle gambe per festeggiare la Pasqua fermatevi un attimo, prima di scheccare istericamente dicendo che è un’usanza barbarica1. Innanzitutto perché è una frustata simbolica. Ho frustato bimbe di tre anni così come anziane signore che avevano superato gli ottanta anni.
Lo si fa gentilmente, non c’è violenza. In teoria. E comunque di norma al massimo fino al terzo panák, bevuto alle 10 di mattina. Dopodiché ci sono problemi di dosaggio della forza.
Questa procedura prosegue fino a mezzogiorno. Gruppi di adolescenti, ragazzotti, bambini accompagnati dal papà fanno il giro di amiche, compagne di scuola, zie e nonne da frustare. Ad ogni fermata si prende un dolcetto, un bicchierino e poi si va per la prossima fermata. Ogni tanto vedi anche il parroco che fa il giro delle famiglie a frustare le donne. Una sorta di Halloween ceco, anzi forse è Halloween che è una Pasqua ceca americanizzata, visto che qui la tradizione è nata prima. E poi la Pasqua ceca è meglio di Halloween perché oltre ai dolcetti c’è l’alcohol.
Arrivati a mezzogiorno si sfiora il coma etilico e bisogna fermarsi.
Anche perché secondo la tradizione se l’uomo arriva dopo che il campanile ha battuto i 12 rintocchi del mezzogiorno allora la donna anziché ricevere frustate ha diritto a buttare un secchio d’acqua gelata sull’uomo. Sì, mi è capitato di vedere bambini di 8 anni masarati come pulcini perché erano arrivati dopo mezzogiorno.
Ogni gruppo poi si inventa cose diverse. Ho visto gruppi di uomini che giravano di casa in casa cantando polifonicamente con la fisarmonica canzoni popolari prima di estrarre la pomlázka e frustare le donne, altri che facevano un piccolo sketch teatrale, altri che girano col kroj. Il kroj è l’abito tradizionale ceco, che qui è diverso da paese a paese e il cui esempio più rinomato è quello di Kyjov.
Coi gruppi di amici affiatati è sempre bello organizzare qualcosa di speciale ogni anno. Ci sono ad esempio i gruppi che costruiscono una pomlázka di diversi metri di lunghezza.
Consigli pratici
Portarsi sempre un cesto di vimini, perché a mezzogiorno arriverete con le tasche piene di uova, dolci e cioccolato e non saprete più dove mettere il tutto.
E se volete partecipare alla Pasqua ceca anche voi? Innanzitutto trovatevi un gruppo di amici cechi o moravi coi quali festeggiarla e aggregatevi a loro. Vi servirà poi una pomlázka: se siete fighette praghesi la comprate da Tesco già fatta. Se siete veri uomini ve la fate da soli.
Non è difficile, su internet ci sono mille mila video su come realizzare una pomlázka, per esempio questo:
Questa è una pomlázka semplice. Io aggiungo una impugnatura come questa:
Ci sono poi mille varianti: un mio amico imparò a fare la sfera alla base della pomlázka da suo padre che era un maestro in quest’arte. Alcuni intrecci sono davvero affascinanti.
Mi raccomando, non fate l’errore del principiante: una pomlázka non deve essere troppo grande, altrimenti non è pratica, non si riesce a frustare, non è gestibile. Meglio una pomlázka più sul corto che sul lungo.
Dopodiché unitevi ai vostri amici e divertitevi!
P.S. Molti si domandano da cosa origina questa tradizione di frustare le donne a Pasqua. Ho sentito molte spiegazioni, ma quella che – a naso – mi sembra più plausibile è quelle che risale alla crocifissione di Gesù. Secondo le usanze dell’epoca infatti, solo agli uomini era consentito assistere alle condanne a morte (qualcuno si ricorderà l’esilarante film dei Monty Python Brian di Nazareth in cui le donne indossavano barbe finte per partecipare alla lapidazione di un balsfemo passando per uomini).
L’usanza di frustare le donne a Pasqua originerebbe dunque dalla rievocazione del gesto dei soldati romani che scacciarono con la frusta le pie donne che si erano recate sul calvario a piangere per la crocifissione del Signore.
L’usanza dell’uovo, comune a tutte le pasque euroamericane, invece, dovrebbe essere pagana.
Note
1 Per la pomlázka di solito salice bianco, non piangente
Qui trovate le principali festività ceche
Ricordatevi che abbiamo due articoli in cui potete trovare i nomi dei mesi e i nomi dei giorni
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