Praga (e in misura minore anche Brno e Bratislava) è uno dei principali centri di delocalizzazione delle multinazionali.
Questo per una serie di motivi molto semplici. A differenza di buona parte del resto dei paesi ex comunisti, a livello tecnologico la Repubblica Ceca – e la Slovacchia – è un paese avanzato. Forse anche più dell’Italia. Non per nulla, l’antivirus Avast è stato inventato qui.
In secondo luogo, sebbene anche Ungheria e Polonia siano paesi piuttosto avanzati ed economici, la Repubblica Ceca ha un discreto sistema di welfare (che è una cosa diversa dal welfare promosso dal PCI negli anni ’70). E rispetta quelle che sono le cosiddette libertà minime individuali – cosa che in Ungheria ultimamente sta sparendo e che in Polonia potrebbe scomparire nei prossimi anni. Insomma, non si vive male.
Al di là di questo, comunque, le offerte di lavoro per Praga, Brno e Bratislava si sprecano. E le skills richieste, per la maggior parte dei lavori, non sono particolarmente alte. Qui si trovano infatti svariati centri di coordinamento europeo, dunque il lavoro prevede la comunicazione con gli altri stati, nelle lingue di quegli stati. Soprattutto di quegli stati come Italia, Francia e Spagna, che sono refrattari all’utilizzo dell’inglese. Oltre a questo è richiesto l’inglese per la comunicazione di ufficio con i cechi e gli altri stranieri.
Se siete specialisti in qualche settore, avrete una particolare facilità ad essere assunti. Ad esempio nel settore dell’informatica, dove girano degli stipendi non indifferenti (a partire dalle 40.000 corone). Tutti gli altri, soprattutto per i neolaureati in cerca di fortuna, invece, possono trovare facilmente lavori che non richiedono particolari abilità al di fuori del parlare due lingue, inglese e italiano.
Lo stipendio, in questi casi, è di 26-28.000 corone mensili. Con possibilità di aumento dopo il primo anno e di indeterminato dopo tre (3), e conseguenti avanzamenti di carriera.
E lo stipendio medio ceco è, appunto, di 26.000CZK. Quello praghese invece è attorno alle 35.000 lorde. Qua sotto trovate una tabella con gli stipendi regionali a fine 2015. Checché ne dicano alcuni italiani a Praga, secondo cui prendendo meno di 40.000 corone (1.450 euro) si muore di fame, 26.000 corone sono molto ben bilanciate con il costo della vita. E sono più di quanto prenda chi non lavora in una multinazionale.
Magari è necessario qualche piccolo sacrificio (scordatevi ad esempio di vivere in un appartamento da soli, un monolocale vi porta via almeno 11.000 corone). Ma è anche vero che in Italia con qualche piccolo sacrificio si arriva, forse, al 20 del mese.
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